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Consumerismo denuncia: arrivano le commissioni trappola per chi investe

Pillola avvelenata per il risparmiatore per renderli ostaggio delle banche

A cura di Roberta Rossi Gaziano

Gestione collettiva del risparmio: la pillola avvelenata per il consumatore-investitore

Le recenti modifiche introdotte sulla gestione collettiva del risparmio contengono per il consumatore-investitore una nuova pillola avvelenata: le commissioni di sottoscrizione differite. I fondi comuni d’investimento che le prevedono e le applicheranno obbligheranno i risparmiatori a pagare una sorta di “riscatto” per rientrare in possesso del capitale investito.

Il contenuto vessatorio

Come associazione dei consumatori non possiamo non rilevare il contenuto vessatorio di questa “gabella” che disincentiva il risparmiatore a uscire dal fondo. Le commissioni di sottoscrizione possono essere spalmate anche per un tempo molto lungo visto che l’unico limite previsto è l’orizzonte temporale del fondo, che può superare i 7 anni. Un chiaro modo per bloccare psicologicamente l’investitore per anni come insegna anche la finanza comportamentale.

Grave danno alla concorrenza tra operatori del settore

“L’introduzione delle commissioni di ingresso differite – osserva Roberta Rossi Gaziano, contributor in Investimenti Finanziari e Analisi Prodotti per Consumerismo No Profit – è una sconfitta per la trasparenza e la libertà del consumatore che solo dopo aver versato un “obolo” alla società di gestione potrà vendere il fondo sottoscritto. Questa novità regolamentare introduce anche un grave danno alla concorrenza tra gli operatori del settore perchè la banca che vende un prodotto con commissioni di ingresso differite acquisisce una rendita di posizione rispetto agli altri operatori del settore”.

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