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Istat, a gennaio inflazione record

L’inflazione a gennaio registra una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8%) che non si registrava da aprile 1996, quando il NIC registrò la medesima variazione tendenziale. I Beni energetici regolamentati trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata, ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici.

Inflazione record, mai vista dal 1996

A gennaio, secondo le stime preliminari, l’accelerazione tendenziale dell’indice generale dei prezzi al
consumo NIC (da +3,9% di dicembre a +4,8%) si deve ai prezzi dei beni (la cui crescita passa da +5,5% a
+7,1%), mentre la crescita di quelli dei servizi rimane stabile (a +1,7%); il differenziale inflazionistico tra questi
ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-5,4 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a
dicembre (-3,8).

Accelerazione per colpa degli energetici

L’accelerazione dei prezzi dei beni è imputabile ai prezzi dei Beni energetici (che passano da +29,1% a
+38,6%; +10,7% il congiunturale), a causa di quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +93,5%;
+42,9% rispetto a dicembre): accelerano in modo marcato i prezzi dell’Energia elettrica mercato tutelato (la
cui crescita passa da +43,8% a +103,4%; +47,8% la variazione congiunturale) e quelli del Gas di città e gas
naturale mercato tutelato (da +40,8% a +84,4%; +37,5% su base mensile). Da segnalare l’accelerazione,
anche se più contenuta, dei prezzi della componente non regolamentata (da +22,0% a +23,1%; +3,2% il
congiunturale) a causa di quelli dell’Energia elettrica mercato libero (da +26,4% a +32,0%; +5,1% rispetto a
dicembre) e del Gas di città e gas naturale mercato libero (nuovo prodotto del paniere 2022, che registra una
crescita su base mensile del +10,7%); rallentano invece i prezzi del Gasolio per i mezzi di trasporto (da
+23,0% a +20,2%; +0,9% il congiunturale), quelli della Benzina (da +21,3% a +18,9%; +0,7% sul mese) e
quelli degli Altri carburanti (da +45,3% a +41,1%; +0,3% da dicembre).
I prezzi dei Beni alimentari accelerano (da +2,6% a +3,5%; +1,7% sul mese) a causa di quelli sia degli
Alimentari lavorati (che passano da +2,0% di dicembre a +2,4%; +1,4% il congiunturale) sia degli Alimentari
non lavorati (da +3,6% a +5,4%; +2,1% sul mese). In particolare i prezzi di questi ultimi accelerano per
l’andamento sia dei prezzi della Frutta fresca e refrigerata (la cui crescita passa da +4,2% a +5,5%; +0,9% il
congiunturale) sia di quelli dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +7,2% a +13,5%; +6,8% sul
mese).

Inflazione con crescita stabile

La stabilità della crescita dei prezzi dei servizi (+1,7%; +0,2% rispetto a dicembre) si deve ad andamenti
opposti: da un lato accelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a
+3,5%; +0,9 sul mese), a causa di quelli dei Servizi di alloggio (da +6,9% a +10,9%; +5,4% il congiunturale) e
dei prezzi dei Pacchetti vacanza (che invertono la tendenza da -6,4% a +11,3%; +1,0% su base mensile);
dall’altro lato rallentano i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%; -1,6% il congiunturale e sui
cui andamenti tendenziali si riflettono ancora le conseguenze delle limitazioni alla mobilità personale dovute
alla pandemia), per effetto di quelli del Trasporto aereo passeggeri (che registrano una variazione tendenziale
nulla, da +49,2%; -27,8% sul mese a causa per lo più di fattori stagionali) e del Trasporto passeggeri su rotaia
(i cui prezzi registrano una flessione più marcata da -4,5% a -8,7%; -3,3% il congiunturale), mentre i prezzi
del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne accelerano (da +4,2% a +7,8%; +2,1% su dicembre).

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