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Affitti brevi a rischio: la nuova tassa e il limite di 5 giorni potrebbero frenare il turismo in Italia

Consumerismo lancia l’allarme: il Ddl Concorrenza mette in pericolo migliaia di attività e colpisce la libertà di scelta dei consumatori

Mentre l’Italia celebra una stagione turistica da record, con presenze e fatturati in crescita in tutte le principali località, si profila una minaccia per il comparto degli affitti brevi, uno dei segmenti che più ha contribuito alla democratizzazione del turismo.

Un emendamento al Ddl Concorrenza, depositato di recente, prevede l’introduzione di due misure che rischiano di stravolgere il mercato e penalizzare sia chi affitta che chi viaggia. La prima riguarda una nuova tassa pari al 10% sulle prenotazioni andate a buon fine tramite piattaforme digitali come Airbnb e Booking, mentre la seconda stabilisce un limite massimo di cinque giorni consecutivi per la locazione di immobili destinati ad affitto breve.

Secondo Consumerismo No Profit, queste due disposizioni, se approvate, avrebbero un effetto devastante sull’intero settore. “Come è facile immaginare, l’introduzione congiunta di queste misure comprometterebbe gravemente la sostenibilità delle attività di affitto breve. Ancora una volta, come già osservato in altri settori, si tratterebbe di interventi politici dettati unicamente dagli interessi di alcuni soggetti, in questo caso gli albergatori, che da tempo non tollerano la concorrenza interna al settore dell’accoglienza e del turismo”, afferma Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo.

Il mercato degli affitti brevi rappresenta oggi una parte essenziale dell’offerta turistica italiana. Secondo i dati Aigab, nel nostro Paese si contano circa 692.000 affitti brevi, con quasi mezzo milione di strutture presenti sulle piattaforme online a gennaio 2025. Numeri che testimoniano una tendenza consolidata, capace di attrarre un pubblico sempre più ampio di viaggiatori alla ricerca di esperienze personalizzate, prezzi accessibili e soluzioni sostenibili rispetto ai modelli tradizionali.

Limitare la durata dei soggiorni o gravare le piattaforme di ulteriori oneri fiscali avrebbe conseguenze dirette non solo per i proprietari e i gestori delle case vacanza, ma anche per i consumatori. Le famiglie, i giovani e i turisti che scelgono di viaggiare in autonomia si troverebbero di fronte a un aumento dei costi e a una riduzione delle opzioni disponibili. Una tassa sulle transazioni digitali del 10% verrebbe inevitabilmente scaricata sui prezzi finali, mentre il limite di cinque giorni renderebbe impossibile la pianificazione di soggiorni più lunghi, che spesso favoriscono un turismo più lento e rispettoso dei territori.

Da sempre gli affitti brevi hanno offerto un’opportunità di guadagno per chi mette a disposizione seconde case e un’alternativa sostenibile per chi viaggia, con ricadute positive anche per i piccoli borghi e le aree interne. Penalizzare questo modello significa ridurre la competitività del turismo italiano e ostacolare le nuove forme di ospitalità che rispondono alle esigenze di un pubblico sempre più digitale e attento al risparmio.

Consumerismo rilancia un appello alle principali piattaforme internazionali come Airbnb e Booking, invitandole a fare fronte comune per difendere la libertà di scelta dei consumatori e la sostenibilità del settore. In un contesto economico già complesso, ogni nuova imposta o vincolo rischia di tradursi in minori entrate per le famiglie e in un ulteriore rallentamento della crescita. Il turismo, motore dell’economia nazionale, ha bisogno di regole chiare e trasparenti, ma anche di equilibrio e buon senso per continuare a essere un volano di sviluppo, innovazione e occupazione.

ARGOMENTI: affitto breve airbnb booking
Luigi Gabriele

Luigi Gabriele è un giornalista (iscritto al'ODG del Lazio) e comunicatore pubblico (iscritto all'associazione di categoria), con una solida expertise in relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. La sua formazione accademica include una laurea in Scienze Politiche Universià Sapienza di Roma con indirizzo politico amministrativo e una specializzazione in affari regolatori, relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. Dopo aver maturato diverse esperienze professionali in aziende e università, dal 2008 è attivamente impegnato nel sociale come attivista per la tutela dei consumatori. In questo ambito, ha ricoperto il ruolo di esperto e comunicatore pubblico per le principali organizzazioni del settore. Luigi Gabriele è un consulente stabile per i principali media italiani in materia di economia & consumi. La sua competenza è riconosciuta anche a livello istituzionale, essendo componente dei gruppi di lavoro sulla tutela del consumatore del Ministero dello Sviluppo Economico e avendo fornito consulenza specialistica a numerose commissioni parlamentari su testi legislativi riguardanti la protezione dei consumatori. Attualmente, è presidente di Consumerismo no profit, la lobby indipendente dei consumatori italiani. E' docente in comunicazione pubblica presso il Master di secondo livello in "Management e governance della pubblica amministrazione" dell'Università Niccolò Cusano. La sua carriera testimonia un impegno costante per l'informazione, la difesa dei diritti e la promozione della conoscenza. presidenza@consumerismo.it www.luigigabriele.it

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