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Diamanti giganti e proposte da milioni, ma gli italiani scelgono sobrietà

L’anello di Taylor Swift riaccende la moda dei gioielli extralusso, mentre in Italia la spesa media resta attorno ai mille euro. Cambiano i simboli, si trasformano i consumi e cresce l’attenzione a valore e sostenibilità.

Esattamente una settimana fa l’attenzione mondiale si è concentrata su Taylor Swift e sulla foto della sua proposta di matrimonio. A catturare gli occhi non è stato solo il momento romantico ma soprattutto l’anello di fidanzamento, un diamante taglio old mine cut dal valore stimato attorno al milione di euro.

Una scelta che conferma la tendenza già vista con altre star come Georgina Rodriguez, Lady Gaga o Hailey Bieber, tutte accomunate da diamanti giganteschi e milionari che riportano in auge la moda dello sfarzo e della caratura estrema.

Orafi e gioiellieri parlano di un ritorno a un gusto che privilegia le dimensioni rispetto alla raffinatezza, con un mercato del lusso che trova nelle celebrità i principali testimonial. Ma la realtà italiana è molto diversa. Secondo le ultime stime, nel nostro Paese un anello di fidanzamento costa in media tra i 900 e i 1000 euro, con la maggior parte delle coppie che si orienta su cifre comprese tra i 500 e i 1500 euro. Una forbice che riflette un approccio pragmatico, legato alla ricerca di un gioiello elegante e simbolico ma non necessariamente ostentato.

Un tempo la regola non scritta, imposta da campagne pubblicitarie come quella di De Beers negli anni Trenta, suggeriva di spendere l’equivalente di uno o due stipendi mensili. Oggi gli italiani tendono a privilegiare un equilibrio diverso. La diffusione degli acquisti online e la possibilità di scegliere diamanti di laboratorio o materiali etici hanno reso più accessibile e consapevole la scelta dell’anello. La componente affettiva resta centrale, ma cresce l’attenzione al prezzo, alla e al valore duraturo.

Il confronto con gli anelli miliardari dei VIP mette in luce due mondi opposti. Da un lato la spettacolarizzazione della ricchezza, dall’altro la ricerca di un simbolo che unisca amore e concretezza. Non si tratta solo di gioielli ma di uno specchio dei tempi. Se il lusso estremo rimane prerogativa di pochi, la maggioranza dei italiani sembra orientata verso un consumo più sobrio, attento e personalizzato. In questo scenario l’anello non è più soltanto un oggetto da esibire, ma una scelta che racconta il modo in cui cambiano le nostre abitudini e i nostri valori.

ARGOMENTI: consumatori
Barbara Molinario

Barbara Molinario è giornalista ed esperta di comunicazione, con oltre venticinque anni di esperienza nel mondo dell’editoria. Opinionista indipendente, interviene su temi legati ai consumi e alla tutela dei consumatori. Collabora con numerose testate giornalistiche, agenzie stampa, web, radio e TV, tra cui TG1, Rai Parlamento, Unomattina, Estate in Diretta, Tg2 Costume e Società, Agorà, Mi Manda Rai 3, TGR Lazio, Mattino Cinque, Ansa, Aska, Adn Kronos. È anche speaker radiofonica. Esperta di moda e costume, è direttrice del magazine Fashion News Magazine. Segretario Generale dell’associazione no profit Consumerismo, si occupa di promozione dei diritti dei cittadini e sensibilizzazione sociale. È inoltre Presidente dell’associazione Road to green 2020, con cui promuove la sostenibilità ambientale attraverso il forum internazionale “La città del futuro” e il contest #roadtogreen, che valorizza artisti, designer e innovatori. Con il progetto Road to pink è attivamente impegnata nella lotta contro la violenza di genere. Progettista di interventi per privati e bandi pubblici, opera nei settori dell’impresa e del sociale, sviluppando iniziative ad alto impatto culturale, ambientale ed educativo. È attivista nel campo della tutela e formazione dei minori. Conta all’attivo progetti come Legal Love e Mangio dopo, che affrontano temi legati al benessere psico-fisico dei più giovani, collaborando con scuole e istituzioni pubbliche. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni e organizzazione eventi, è amministratore della società DBG Management & Consulting srl ed è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio. È stata per anni attiva nel sistema Confindustria. Tra le sue pubblicazioni e produzioni: Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters; Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo; Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini; Riciclare è un’arte; Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti. Come presidente dell’Associazione no profit Road to green 2020, dal 2016 ogni anno organizza il Forum internazionale “La città del futuro” dedicato alla promozione della sostenibilità ambientale, con il sostegno del Ministero della Transizione Ecologica, tante istituzioni e realtà private attive nel mondo dell’ecologia. Mecenate appassionata di arte e cultura, promuove e favorisce le belle arti, dal 2017 dà voce e spazio a creativi attraverso il contest #roadtogreen sostenendo concretamente artisti, designer, ricercatori, studiosi, letterati. Attivista contro la violenza di genere in ogni forma, tramite il progetto Road to pink dà voce alle donne. Amministratore della società di eventi e ufficio stampa DBG Management & Consulting, è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio, per anni ha militato in Confindustria. Tra le pubblicazioni ed i videocorsi: “Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters.”; “Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo”; “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini.”; “Riciclare è un’arte”; “Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti”.

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