Guida Consumerismo 2025 ai bonus riscaldamento: dal bonus sociale automatico per famiglie con ISEE fino a 20.000 euro (fino a 240,90 euro annui) al contributo straordinario di 200 euro, passando per il Conto Termico 3.0 con incentivi fino al 65% per pompe di calore e isolamento; ecco requisiti, importi e come accedere per risparmiare su utenze e efficienza energetica.
Con l’aumento dei costi energetici, molti cittadini si chiedono se esistano aiuti per ammortizzare le spese di riscaldamento. La risposta è sì: esistono bonus, incentivi e agevolazioni statali che coprono sia le utenze sia gli interventi sugli impianti o sull’efficienza energetica della casa. In questa guida vediamo cosa c’è oggi, chi può beneficiarne e come muoversi.
Il funzionamento dei bonus è regolato da norme nazionali, aggiornate ogni anno da Arera e dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse). Le misure si dividono in due categorie: i bonus sulle utenze, destinati ai consumatori in difficoltà economica, e gli incentivi per l’efficienza energetica, rivolti a chi decide di migliorare o sostituire il proprio impianto termico.
Il bonus sociale per disagio economico, noto anche come bonus gas, è riconosciuto da Arera come misura di tutela per le famiglie in condizioni economiche disagiate. Il bonus è applicato automaticamente in bolletta per elettricità, gas e acqua, se si rispettano i requisiti richiesti.
Hanno diritto al bonus sociale le famiglie con ISEE non superiore a 9.530 euro, oppure con ISEE fino a 20.000 euro se con almeno quattro figli a carico. Il contratto deve essere intestato a uno dei componenti del nucleo familiare e l’utenza deve essere domestica e ad uso residenziale.
Nel 2025 l’importo del bonus varia in base alla composizione familiare: per nuclei di 1-2 persone è di circa 167,90 euro l’anno, per 3-4 persone arriva a 219 euro, e per famiglie numerose può raggiungere i 240,90 euro.
Oltre al bonus tradizionale, nel 2025 è stato introdotto un contributo straordinario di 200 euro per alleggerire le bollette delle famiglie con ISEE fino a 25.000 euro. Il contributo è erogato in bolletta in più rate tra aprile e luglio 2025.
Chi intende migliorare la propria abitazione e ridurre i consumi energetici può accedere a incentivi dedicati, gestiti principalmente dal Gse. Il più importante è il Conto Termico 3.0, il nuovo schema di sostegno che promuove efficienza energetica e fonti rinnovabili nel settore termico.
Il Conto Termico 3.0 entrerà in vigore dal 25 dicembre 2025, con un plafond annuo di 900 milioni di euro, di cui circa 400 riservati alla Pubblica Amministrazione. Gli incentivi coprono fino al 65% delle spese ammissibili per i privati e possono arrivare fino al 100% per edifici pubblici in piccoli comuni, scuole e ospedali.
Gli interventi ammessi comprendono la sostituzione di caldaie inefficienti con pompe di calore, caldaie a biomassa o sistemi ibridi, nonché lavori di isolamento termico, installazione di infissi e schermature solari. Il Conto Termico è un contributo diretto, non una detrazione fiscale, quindi può essere richiesto anche da chi non ha capienza IRPEF. Non è cumulabile con altri incentivi statali per la stessa spesa, salvo specifiche eccezioni. Le domande dovranno essere presentate al Gse tramite il portale dedicato.
Accanto al Conto Termico, restano attivi gli altri strumenti di incentivo, come l’Ecobonus e le detrazioni per la riqualificazione energetica, validi per la sostituzione degli impianti e per gli interventi sull’involucro edilizio. Alcune Regioni e Comuni promuovono inoltre bandi locali per incentivare la sostituzione di vecchie caldaie o l’installazione di sistemi a fonti rinnovabili.
Possono usufruire dei bonus sulle utenze le famiglie con ISEE entro i limiti previsti per il bonus sociale, mentre il contributo straordinario spetta ai nuclei con ISEE fino a 25.000 euro. Ai bonus e agli incentivi per l’efficienza energetica possono invece accedere proprietari di immobili, condomìni, imprese ed enti pubblici.
Il Conto Termico rappresenta una possibilità concreta anche per chi non può usufruire delle detrazioni fiscali, poiché si tratta di un contributo diretto e non legato alla dichiarazione dei redditi. Tuttavia, non è possibile sommare più incentivi per la stessa spesa se la normativa lo vieta.
Il riscaldamento domestico incide in modo significativo sui bilanci familiari e sull’impatto ambientale delle abitazioni. Conoscere i propri diritti e sfruttare in modo consapevole gli strumenti messi a disposizione dallo Stato è fondamentale per ridurre i costi, migliorare l’efficienza energetica e contribuire alla sostenibilità collettiva. Consumerismo invita i cittadini a informarsi, verificare la propria situazione economica e scegliere gli incentivi più adatti, trasformando il risparmio energetico in una vera opportunità di benessere e responsabilità sociale.