Borsa della Spesa

La Borsa della Spesa: giù del 22,2% il cavolfiore bianco in un anno grazie al clima

Black Friday fa rallentare la domanda, ma i prezzi di frutta, verdura e pesce crollano: le occasioni di dicembre

Roma, 5 dicembre 2025 – Torna il consueto appuntamento con La Borsa della Spesa, il servizio curato da BMTI e Italmercati in collaborazione con Consumerismo No Profit, che ogni settimana offre ai consumatori indicazioni utili per orientarsi negli acquisti di prodotti agroalimentari freschi, valorizzando stagionalità, qualità e convenienza.

La settimana si caratterizza per una domanda ancora contenuta, complice lo spostamento dell’interesse dei consumatori verso il Black Friday e le promozioni non alimentari. Il mercato ortofrutticolo continua a registrare volumi di vendita inferiori alla norma ma gli operatori prevedono una ripresa nelle prossime settimane, trainata dall’arrivo delle festività natalizie e dal progressivo abbassamento delle temperature.

Per quanto riguarda la frutta, la stagione degli agrumi entra nel vivo ma si confronta con una richiesta ancora debole. Le clementine, infatti, presentano prezzi particolarmente bassi e in calo dell’1,3% rispetto a sette giorni fa, a causa dell’abbondanza di prodotto e della scarsa domanda. Le quotazioni all’ingrosso oscillano tra 0,50 euro/kg per i calibri più piccoli e 1,40 euro/kg per quelli maggiori. Si distingue la clementina calabrese, leggermente più ricercata sul mercato che, pur essendo abbondante, registra prezzi di circa 0,20 euro/kg superiori rispetto alle clementine comuni. Favorita dal clima autunnale, anche la produzione delle arance prosegue regolarmente. La varietà Navelina mostra un miglioramento della qualità e una domanda in crescita, complice la ricerca stagionale di vitamina C per affrontare le prime influenze. Le quotazioni all’ingrosso si attestano intorno a 0,90 euro/kg per i frutti più piccoli e 1,50 euro/kg per i più grandi. Presenti anche le arance tarocco, con i calibri più piccoli disponibili da 1,40 a 1,50 euro/kg. Stabile la produzione dei melograni, che si collocano mediamente sui 1,70 euro/kg. È invece iniziata la stagione del kiwi italiano, proveniente soprattutto da Lazio e Campania, che sostituisce progressivamente quello neozelandese. Il prodotto nazionale, all’ingrosso, si attesta sui 2,70 euro/kg. È in crescita, inoltre, il gradimento per il kiwi Gold, la varietà a polpa gialla, disponibile intorno ai 3,00 euro/kg. Prosegue senza variazioni rilevanti anche il comparto delle mele. Questa settimana la Stark rossa rimane la varietà più conveniente, poiché meno richiesta, intorno a 1,50 euro/kg.

Tra gli ortaggi, le produzioni stagionali confermano un buon andamento, sostenute da condizioni climatiche favorevoli. Continua la solida disponibilità del radicchio veneto, con il tondo rosso che si mantiene tra le varietà più economiche, all’ingrosso, intorno a 1,50 euro/kg (-8,2% rispetto al 2024). La stagione del porro, prodotto sempre più apprezzato in cucina, prosegue con prezzi leggermente in calo rispetto alla scorsa settimana (-2,1%) ed è disponibile all’ingrosso intorno a 1,30 euro/kg (-11,5% rispetto a dodici mesi fa). Le lattughe mostrano un’ottima qualità e prezzi all’ingrosso che variano tra 0,80 e 1,10 euro/kg, a seconda della varietà, registrando un calo del 22,5% su base annua. Sempre molto richieste le cime di rapa, con una produzione che riesce a tenere il passo alla domanda e quotazioni attorno a 1,30 euro/kg, in calo del 4% rispetto a dodici mesi fa. Infine, i cavolfiori bianchi si distinguono per i prezzi contenuti, intorno a 0,90 euro/kg, confermando un calo dell’1,9% rispetto alla settimana scorsa e del 22,2% rispetto allo scorso anno.

Nel settore ittico si registra un’abbondanza significativa di prodotto, favorita anche dalla riapertura della pesca nel Tirreno dopo il periodo di fermo. Nonostante il maltempo, l’offerta risulta elevata e la domanda rimane generalmente statica, con un conseguente calo dei prezzi. Estremamente abbondanti risultano le pannocchie. Nei mercati all’ingrosso, il prodotto venduto morto si attesta intorno ai 3,00 euro/kg mentre il prezzo può raggiungere i 10,00 euro/kg per quello venduto vivo. Le triglie di fango registrano valori di circa 8,00 euro/kg per i calibri più grandi e 4,00 euro/kg per quelli più piccoli. Le mazzancolle del Tirreno, particolarmente ricercate, si collocano su una media di 16,00 euro/kg. Inoltre, il cefalo bosega, considerato pesce povero ma di buona qualità, è disponibile intorno ai 6,00 euro/kg mentre, infine, le razze all’ingrosso si attestano sui 4,00 euro/kg. Disponibili anche le ostriche, proposte in diverse fasce di prezzo e mediamente intorno ai 7,00 euro/kg all’ingrosso. Questo periodo rappresenta il momento ideale per consumarle poiché, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, i prezzi sono destinati ad aumentare sensibilmente.

Infine, nel comparto delle carni continua la sostanziale stabilità delle quotazioni per il petto di pollo e la fesa di tacchino che mantengono prezzi all’ingrosso compresi rispettivamente tra 7,90 e 8,20 euro/kg e tra 9,20 e 9,40 euro/kg, in un contesto di equilibrio tra domanda e offerta. Anche per i bovini permane un quadro stabile per i quarti posteriori di vitellone che confermano prezzi all’ingrosso compresi tra 9,43 e 9,83 euro/kg, sostenuti da un progressivo orientamento della richiesta verso tagli particolarmente indicati per le cotture lunghe e per le preparazioni tipiche della stagione fredda.

ARGOMENTI: BMTI borsa della spesa italmercati
Redazione

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