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Mutui con clausola “floor”, quando la rata non scende e il consumatore resta solo

Le segnalazioni arrivano a Consumerismo: possibili squilibri contrattuali nei mutui a tasso variabile

Negli ultimi giorni molte famiglie si stanno rivolgendo a Consumerismo per capire perché la rata del proprio mutuo a tasso variabile non segua il crollo degli indici di riferimento. In numerosi contratti compare una clausola poco conosciuta, il cosiddetto “floor”, che impone un tasso minimo al di sotto del quale l’interesse non può scendere, anche se il mercato andrebbe nella direzione opposta. È una condizione che rimane spesso silente per anni, fino a quando la rata smette di diminuire, creando dubbi e preoccupazione.

Le segnalazioni raccolte mostrano che questa clausola è stata talvolta inserita senza una spiegazione chiara del suo impatto economico, dentro moduli standard che non permettevano una reale possibilità di scelta, o attraverso informazioni poco trasparenti che non consentivano al consumatore di comprenderne davvero le conseguenze. Questo passaggio può generare uno squilibrio contrattuale e, soprattutto, una mancata consapevolezza al momento della firma.

Secondo Paolo Di Donato, delegato Consumerismo per la Regione Molise con delega al comparto legale e tutela, è necessario comprendere che l’effetto economico del floor può essere significativo. Di Donato afferma che molti cittadini stanno scoprendo solo ora di avere pagato per anni più del dovuto senza saperlo e precisa che il punto non è contestare automaticamente i contratti ma verificare se il consumatore è stato davvero messo nelle condizioni di capire le conseguenze economiche della clausola. Quando l’informazione è incompleta o poco trasparente non si parla più di una scelta consapevole ma di una disparità che merita attenzione e tutela.

Il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, spiega che l’associazione sta monitorando con attenzione il fenomeno perché tocca il cuore della trasparenza bancaria. Gabriele sottolinea che la missione è tutelare chi rischia di restare schiacciato da condizioni che non ha potuto valutare e afferma che non è accettabile che in un mercato che punta alla chiarezza ci siano famiglie vincolate da clausole poco comprensibili inserite anni fa. Gabriele invita chi ha dubbi a non fare da solo e a rivolgersi agli esperti dell’associazione.

Consumerismo suggerisce di verificare il proprio mutuo soprattutto se il contratto prevede un tasso variabile con tasso minimo garantito, se è stato stipulato tra il 2005 e il 2015, ma anche in anni successivi, e se la rata non è mai scesa nonostante il calo dell’Euribor. Anche chi ha estinto o surrogato il mutuo può avere interesse a far valutare eventuali profili di tutela.

L’associazione sta raccogliendo casi per analizzare le singole posizioni, individuare eventuali pratiche scorrette, attivare le autorità competenti e, se necessario, valutare azioni collettive quando ricorrono i presupposti. Nessuno deve restare solo davanti a situazioni che possono avere effetti economici rilevanti. Chi ritiene di essere coinvolto può compilare il form dedicato sul sito di Consumerismo. Ogni segnalazione sarà esaminata dal team legale.

ARGOMENTI: floor interessi mutuo tasso minim tasso variabile
Paolo Di Donato

Laureato in giurisprudenza nel 2009 viene nominato Referente Ufficio Legale e Recupero Crediti stragiudiziale e giudiziale di società energetiche ed edili oltreché Referente settore energia elettrica ed efficienza energetica conseguendo una rilevante esperienza in materia. Docente di Diritto del Lavoro ed Organizzazione sindacale, oggi è Avvocato analitico, vitale e attento ai dettagli con profonda esperienza in campo aziendale con special riguardo alle dinamiche del settore energetico e bancario, maturata anche grazie a incarichi in società strutturate e alla formazione specialistica (Master IPSOA in Diritto dell’Energia e Transizione energetica nonchè D.Lgs. 231/2001).

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