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Fotovoltaico e ritardi negli allacci. Chiedi il risarcimento.

Soldi spese per l’impianto fotovoltaico e bollette esose che continuano ad arrivare: è una scena che sempre più spesso si verifica a causa dei ritardi alla connessione degli impianti fotovoltaici alla rete, creando svariati disagi ai consumatori, anzi prosumer. Pochi sanno che vi è diritto ad un risarcimento.

Non è raro che i consumatori che provvedono all’installazione di un impianto fotovoltaico non possano godere fin da subito dei suoi benefici, ritrovandosi, magari, a dover pagare le rate di un finanziamento per l’acquisto di un impianto FV e al contempo anche le bollette, le quali continuano ad essere corpose. 

Uno dei motivi dietro a questo disagio è proprio quello del ritardo alla connessione alla rete, procedura che bisogna richiedere al distributore di zona una volta completata l’installazione dell’impianto fotovoltaico (o comunque di altra fonte di produzioe rinnovabile).

E’ ben sapere che qualora la responsabilità del ritardo derivi dalla poca efficienza del distributore si ha diritto ad un risarcimento giornaliero per ogni giorno di ritardo, fino al completamento della pratica di connessione.

Già nel 2009 l’Autorità aveva sanzionato uno dei principali distributori in Italia E-Distribuzione (allora Enel Distribuzione) per un totale di 1.020.000 euro per violazione di disposizioni relative alla connessione di impianti per la produzione di energia elettrica alle reti di distribuzione, ma a distanza di oltre un decennio la situazione sembrerebbe non essere cambiata di molto.

Oggi le tempistiche per la realizzazione delle connessioni sono:

  • lavori semplici: 30 giorni lavorativi;
  • lavori complessi: 90 giorni lavorativi, aumentato di 15  giorni lavorativi per ogni km di linea da realizzare in media tensione  eccedente il primo chilometro.

Da un’indagine effettuata da QualEnergia, il portale web che analizza mercati e scenari energetici, risulterebbe che nel 2022 su 130.000 pratiche in essere, il ritardo accumulato è arrivato anche a 700 giorni. Tuttavia non sempre la responsabilità è riconducibile ai distributori, in quanto spesso gli stessi rimangono in attesa di autorizzazione varie o dell’invio della documentazione integralmente corretta da parte del cliente finale o da altri enti preposti.

Tuttavia emerge una percentuale del 1%, che potrebbe sembrare esigua, ma che potenzialmente ha coinvolto 3000 casi di persone i quali hanno subito dei ritardi di allacciamento alla rete.

 

A quanto ammonta il risarcimento?

Qualora la realizzazione della connessione non avvenga entro i tempi previsti il distributore è tenuto a corrispondere al consumatore finale, a titolo di indennizzo automatico, un ammontare pari al valore massimo tra 20 euro al giorno e il 5% del totale del corrispettivo per la connessione determinato per ogni giorno lavorativo di ritardo della realizzazione della connessione fino ad un massimo di 120 giorni lavorativi.

Inoltre non è da escludere anche l’eventuale avanzamento di una richiesta di risarcimento del danno sulla base del mancato beneficio sull’utilizzo dell’impianto fotovoltaico.

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