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Vivere in montagna o in zone alberate, allunga la vita. Lo dicono gli scienziati

Chi vive in montagna o in zone alberate gode di una vasta gamma di benefici per la propria salute e per la qualità della vita di cui spesso non si è pienamente consapevoli

di Letizia Cremonini*, Stefania Toselli**, Antonio Ruberto°

Uno degli aspetti più significativi è sicuramente rappresentato dall’aria pulita e dall’ambiente circostante di alta qualità. Nelle aree montane e nelle zone alberate, l’aria è generalmente più pura e meno inquinata rispetto alle zone urbane, grazie ad una vegetazione abbondante e rigogliosa che funge da filtro naturale contro l’inquinamento, nonché a una ridotta presenza di veicoli e industrie che possono rilasciare sostanze nocive nell’atmosfera. L’aria di alta qualità di queste zone favorisce un ambiente più salubre, che a sua volta migliora la condizione respiratoria delle persone che vi risiedono, riducendo significativamente il rischio di sviluppare patologie polmonari o altre malattie respiratorie correlate all’inquinamento atmosferico. Respirare aria pulita e priva di sostanze inquinanti permette ai polmoni di funzionare in modo ottimale, di assorbire una quantità maggiore di ossigeno e di eliminare efficacemente le tossine presenti nell’organismo (Manisalidis et al.2020).  In queste aree, l’aria è meno inquinata rispetto alle zone urbane, grazie alla vegetazione presente che funge da filtro naturale per l’aria. La presenza di alberi e piante contribuisce a purificare l’aria e a ridurre la presenza di polveri sottili, smog e altre sostanze nocive che possono compromettere la salute (Meneguzzo e Zabini, 2020; Meneguzzo e Zabibi, 2022). Dai dati Erostat si evidenzia che nelle città, prevalentemente in pianura, si rileva che le morti premature in Italia, causate da PM 2,5 assommano a circa 52000 anno (dato 2020). Inoltre, la presenza di una maggiore biodiversità e la possibilità di godere di paesaggi naturali favoriscono un senso di tranquillità e benessere psicologico. Ovviamente, si fa riferimento a situazioni non estreme relative alle altissime quote dove altri fattori fisiologici possono fare aumentare i rischi per la salute: ci si riferisce quindi ad altitudini che permettano in media di uscire, o essere al bordo, di quello che viene definito lo strato limite planetario, facilmente riconoscibile in quota quando si vede una sorta di cappa più opaca che caratterizza la pianura.  Come bene evidenziato da Terapia Forestale, gli effetti positivi della montagna si possono evidenziare anche per permanenze limitate in quota, tanto che attualmente questa ‘terapia’ viene inserita nelle pratiche sanitarie di diversi Paesi comunitari e risponde perfettamente alle raccomandazioni One Health (Wmo). Questo aspetto estremamente positivo fa sì che possa essere indicata anche per le fasce deboli della popolazione, bambini e anziani, ed essere così considerata quale una delle attività di potenziamento fisiologico facendo permanere, quale periodo di riposo ricreativo, questi settori fragili in aree montane inserendola in attività di routine mediante i piani locali di politiche sociali.

Essere circondati da paesaggi suggestivi, dalla bellezza incontaminata di boschi, laghi e montagne, offre un’esperienza unica e rigenerante per il benessere psicofisico delle persone. La natura ha dimostrato di avere un effetto positivo sul nostro stato mentale, riducendo lo stress, aumentando il senso di calma e tranquillità, migliorando l’umore e promuovendo il benessere generale. Lo stile di vita delle persone che vivono in montagna o in zone alberate spesso include anche una maggiore attività fisica. La presenza di sentieri escursionistici, piste da sci, opportunità per praticare sport all’aria aperta o semplicemente per fare una passeggiata immersi nella natura stimola le persone a adottare uno stile di vita attivo e salutare. L’esercizio fisico regolare ha numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento del sistema cardiovascolare, la riduzione del rischio di malattie croniche come il diabete e l’obesità, e il potenziamento del sistema immunitario (Grigoletto e al., 2021). Vivere in montagna o in zone alberate può pertanto contribuire significativamente a vivere una vita più sana, sia dal punto di vista fisico che mentale. Le numerose opportunità di godere dell’aria pulita, della natura incontaminata e dell’attività fisica all’aperto rendono queste aree dei veri e propri sostegni per la salute e il benessere delle persone che vi risiedono. In un lavoro recente (Lopez-Pascual et al., 2017), dopo l’aggiustamento per potenziali fattori confondenti, i soggetti nella categoria di altitudine più alta (>456 m) hanno mostrato un rischio significativamente più basso di sviluppare Sindromi metaboliche (MetS) rispetto a quelli nel terzile più basso (<122 m) di altitudine. Vivere ad altitudini geograficamente più elevate è associato a un minor rischio di sviluppare la sindrome metabolica.

La presenza di sentieri, parchi e spazi verdi stimola le persone a essere più attive, migliorando la condizione fisica e riducendo il rischio di malattie legate alla sedentarietà. Inoltre, il contatto con la natura e le attività all’aperto favoriscono una maggiore socializzazione e la creazione di legami comunitari, contribuendo a uno stato di benessere generale. Inoltre, la ridotta esposizione a rumori e impatti ambientali tipici delle città contribuisce a un minor livello di stress e a un miglioramento della qualità del sonno. La presenza di attività all’aria aperta e opportunità di movimento è un altro fattore che, come detto, influenza positivamente l’aspettativa di vita delle persone che vivono in montagna o in zone alberate. Queste aree offrono un’ampia gamma di attività all’aperto, come escursioni, arrampicate e mountain bike. Queste opportunità offrono molti benefici per la salute, come la possibilità di fare esercizio fisico regolare e godersi la natura, che possono contribuire a una maggiore longevità. Da una serie di studi un valore medio di mutamento di aspettativa di vita si registra che gli uomini vivono tra 75,8 e 78,2 anni, mentre le donne tra 80,5 e 82,5 anni. Rispetto a coloro che vivono vicino al livello del mare, gli uomini vivono da 1,2 a 3,6 anni in più e le donne da 0,5 a 2,5 anni in più.

La stabilità dei sistemi boschivi e forestali può però venire compromessa dal cambiamento climatico rendendo queste aree di elevato valore ecosistemico più problematiche per accesso, permanenza e valore associato. Per questo motivo diversi studi vengono condotti per sviluppare dei sistemi al supporto delle decisioni (i. e. OptFor-EU) che siano in grado di fornire ai manager forestali ed ai decisori politici un supporto sostanziale al mantenimento ed alla stabilità di questi fondamentali sistemi territoriali.

Optare per la vita in altitudine o in regioni forestali può tradursi in un allungamento del proprio cammino vitale, all’insegna della salute e di uno stile di vita equilibrato.

Riferimenti bibliografici.

Manisalidis, I., Stavropoulou, E., Stavropoulos, A. and Bezirtzoglou, E., 2020. Environmental and health impacts of air pollution: a review. Frontiers in public health, 8, p.505570.

Meneguzzo, F., e Zabini, F.. 2020 Terapia Forestale https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/9788880804307_terapia%20forestale.pdf

Meneguzzo, F., e Zabini, F.. 2020 Terapia Forestale 2 https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/TF_2_el_ed.pdf

EUROSTAT, 2023. https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/HLTH_CD_IAP__custom_7575288/default/table?lang=en

WHO, 2022.  https://www.who.int/europe/initiatives/one-health

Lopez-Pascual Amaya , Bes-Rastrollo Maira , Sayón-Orea Carmen , Perez-Cornago Aurora , Díaz-Gutiérrez Jesús , Pons Juan J. , Martínez-González Miguel A. , González-Muniesa Pedro , Martínez J. Alfredo.  Living at a Geographically Higher Elevation Is Associated with Lower Risk of Metabolic Syndrome: Prospective Analysis of the SUN Cohort. Frontiers in Physiology V.7, 2017. https://www.frontiersin.org/journals/physiology/articles/10.3389/fphys.2016.00658 DOI=10.3389/fphys.2016.00658

Grigoletto, Alessia, Mario Mauro, Pasqualino Maietta Latessa, Vincenzo Iannuzzi, Davide Gori, Francesco Campa, Gianpiero Greco, and Stefania Toselli. 2021. “Impact of Different Types of Physical Activity in Green Urban Space on Adult Health and Behaviors: A Systematic Review” European Journal of Investigation in Health, Psychology and Education 11, no. 1: 263-275. https://doi.org/10.3390/ejihpe11010020

University of Colorado Denver. “Living at high altitude reduces risk of dying from heart disease: Low oxygen may spur genes to create blood vessels.” ScienceDaily. ScienceDaily, 26 March 2011. <www.sciencedaily.com/releases/2011/03/110325151643.htm>.

OptFor-EU, 2023. https://optforeu.eu/

*Istituto per la BioEconomia – CNR, Bologna

**UNIBO, Dip. Scienze Qualita’ della Vita,  Rimini

°Mobility Expert,  Bologna

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