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Cibi ultra-processati: come riconoscerli e perchè evitarli

Sono diventati circa il 50% di quello che consumiamo e acquistiamo. Ma siamo sicuri che risparmiamo e sono salutari? Vediamolo insieme

Perchè li preferiamo

La stanchezza, lo stress, i ritmi frenetici: chi ha più tempo di dedicarsi a lunghe preparazioni in cucina? Questa è l’epoca dei cibi ultra-processati, che nei paesi occidentali, talvolta, costituiscono il 50% dei prodotti alimentari consumati. Sono gustosi, hanno un bell’aspetto, sono veloci da preparare ed hanno un packaging accattivante. Diventano vere e proprie “addiction”. Ma quanto fanno bene alla nostra salute? Spoiler: zero.

Le principali categorie di cibi

Possiamo dividere le categorie alimentari in tre gruppi: i cibi non processati sono quelli che non hanno subito alcun tipo di alterazione o hanno subito una minima alterazione come frutta e verdura fresca, carne, pesce, uova, farine, latte o caffè.

Nel secondo gruppo, quello dei cibi trasformati, troviamo l’unione di due o tre ingredienti del primo gruppo che hanno subito una lavorazione come cottura o conservazione (legumi in vetro o in scatola, carne essiccata, pesce in scatola o cereali soffiati).

Al terzo gruppo, quello dei cibi ultra-processati – detti anche UPFD, appartengono tutti quei cibi a cui vengono aggiunti additivi chimici, grassi idrogenati, amidi, zuccheri, aromi e sale. Si tratta di merendine, snack salati, bevande gassate, barrette di cioccolato, preparati per torte istantanee e via dicendo.

Riconoscerli è molto semplice, basta guardare l’etichetta degli ingredienti: solitamente contengono più di cinque ingredienti, ai quali vengono aggiunte sostanze chimiche come addensanti, edulcoranti, sciroppi di glucosio o mais, oli idrogenati etc. Se da un lato questi prodotti ci consentono di risparmiare tempo e fatica, dall’altro sono la causa dell’aumento dell’obesità, dei problemi cardiovascolari, dei tumori, del colesterolo alto. Vale la pena risparmiare tempo in cucina ingerendo cibo non sano?

L’alternativa fai da te

Organizzate un meal-prep settimanale (trovate sui social tantissimi video a cui ispirarvi), in questo modo vi prenderete solo un giorno per le preparazioni dell’intera settimana e potrete cucinare ogni giorno prodotti freschi, velocemente.

Barbara Molinario

Giornalista, direttrice del giornale Fashion News Magazine, collabora da oltre venti anni con diverse testate giornalistiche. Esperta di costume e moda. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni, organizzazione eventi. Speaker radiofonica su RID 96.8 FM. Come presidente dell’Associazione no profit Road to green 2020, dal 2016 ogni anno organizza il Forum internazionale “La città del futuro” dedicato alla promozione della sostenibilità ambientale, con il sostegno del Ministero della Transizione Ecologica, tante istituzioni e realtà private attive nel mondo dell’ecologia. Mecenate appassionata di arte e cultura, promuove e favorisce le belle arti, dal 2017 dà voce e spazio a creativi attraverso il contest #roadtogreen sostenendo concretamente artisti, designer, ricercatori, studiosi, letterati. Attivista contro la violenza di genere in ogni forma, tramite il progetto Road to pink dà voce alle donne. Amministratore della società di eventi e ufficio stampa DBG Management & Consulting, è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio, per anni ha militato in Confindustria. Tra le pubblicazioni ed i videocorsi: “Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters.”; “Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo”; “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini.”; “Riciclare è un’arte”; “Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti”.
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