In termini di contributi, l’inflazione è quindi dovuta principalmente ai prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,447 punti percentuali) e, in misura minore, dei Trasporti (+0,997), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,698) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,379). I contributi negativi vengono dai prezzi delle Comunicazioni (-0,114) e dell’Istruzione (-0,005).
L’inflazione a gennaio registra una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8%) che non si registrava da aprile 1996, quando il NIC registrò la medesima variazione tendenziale. I Beni energetici regolamentati trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata, ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici. Ciononostante, la componente di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi conferma il dato di dicembre grazie anche al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, i cui andamenti tendenziali sono ancora condizionati dalle limitazioni alla mobilità dovute alla pandemia.
CS_Prezzi al consumo_Def_Gen22