
In un’Italia dove il mutuo rappresenta spesso la voce più pesante nel bilancio familiare, perdere il lavoro può significare perdere anche la casa. E quando il valore dell’immobile scende sotto il debito residuo, il rischio è quello di finire in un vicolo cieco: vendere per non risolvere nulla, o restare in una spirale di insolvenza che porta dritto al pignoramento.
È in questa difficile condizione che si trovava il signor Andrea, quando si è rivolto allo Sportello Ripartenza, il servizio gratuito promosso da DebitoBancario.it in collaborazione con Consumerismo APS, per aiutare cittadini e famiglie a uscire da situazioni di sovraindebitamento. E grazie a una strategia costruita su misura, Andrea non solo ha evitato il peggio, ma ha trasformato una crisi in un’opportunità.
La crisi familiare e il rischio pignoramento
Andrea aveva sottoscritto un mutuo da 200.000 euro per acquistare la casa di famiglia. Ma dopo che la moglie ha perso il lavoro, il reddito si è dimezzato e con esso la possibilità di sostenere le rate mensili. In pochi mesi è scattato il primo ritardo, poi l’insolvenza. Una situazione comune a migliaia di famiglie italiane, soprattutto in un contesto economico incerto come quello attuale.
Senza alternative immediate, Andrea decide di mettere in vendita l’immobile, sperando di chiudere il debito. Ma il mercato immobiliare è lento, e il valore dell’immobile è sceso: la casa vale meno del mutuo residuo. Anche vendendola, resterebbe esposto con un debito non coperto e rischierebbe comunque un’azione esecutiva.
L’intervento dello Sportello Ripartenza: contestare per negoziare
È a questo punto che entra in gioco la nostra squadra. Dopo un’attenta analisi dei documenti contrattuali, abbiamo riscontrato anomalie sugli interessi applicati al mutuo, aprendo così uno spazio di manovra per una contestazione stragiudiziale fondata e documentata.
Sulla base di questa contestazione, abbiamo avviato una trattativa con la banca, presentando un piano realistico, centrato su due punti chiave:
- La volontà concreta del cliente di vendere l’immobile e liquidare il credito;
- La richiesta di chiusura a saldo e stralcio, motivata sia dalle contestazioni tecniche che dalla reale situazione reddituale del nucleo familiare.
Il risultato: chiudere il mutuo, salvare la dignità
La trattativa ha portato a un esito sorprendente: la banca ha accettato di chiudere il mutuo al 50%, rinunciando a 100.000 euro. Andrea è riuscito a vendere l’immobile, estinguere il mutuo concordato, e – cosa impensabile all’inizio – ottenere anche 50.000 euro di liquidità residua.
Non solo ha evitato il pignoramento, ma ha anche potuto ripartire con nuove risorse, chiudendo un capitolo difficile della sua vita senza rinunciare alla propria dignità e stabilità futura.
Una storia che dimostra che uscire dal debito è possibile
Quella di Andrea è una storia vera, come tante che ogni giorno si affrontano e risolvono grazie allo Sportello Ripartenza, nato dalla collaborazione tra Consumerismo APS e DebitoBancario.it per offrire supporto gratuito, competente e umano a chi è schiacciato dai debiti bancari e finanziari.
In un Paese dove oltre 2 milioni di famiglie vivono situazioni di sovraindebitamento, non basta più difendersi: bisogna costruire percorsi concreti per ripartire. E spesso, una buona trattativa vale più di mille sentenze.