
Ogni anno, il 31 ottobre, la Giornata Mondiale del Risparmio invita a riflettere su come gestiamo il denaro e sul valore che attribuiamo al futuro. Eppure, in un Paese dove il costo della vita cresce più rapidamente dei redditi, risparmiare è diventato sempre più difficile. Gli italiani continuano a spendere molto, spesso per necessità e sempre più di rado per scelta.
Aumentano i mutui, i prestiti personali, le spese impreviste, mentre la capacità di accantonare risorse diminuisce. La fotografia è quella di una società che fatica a trovare equilibrio tra consumo e prudenza, tra desiderio e sostenibilità.
Negli anni Sessanta il risparmio era un valore centrale nella vita degli italiani. Le famiglie, prudenti e fiduciose nel futuro, riuscivano a mettere da parte oltre il 20% del reddito per acquistare la casa e garantire stabilità ai figli. Con gli anni Ottanta e Novanta, il benessere diffuso e la cultura dei consumi hanno ridotto questa abitudine, portando il tasso di risparmio intorno al 15%. Negli anni Duemila la crisi economica e la precarietà del lavoro hanno inciso ulteriormente, con una propensione all’11% nel 2010 e al 10,4% nel 2019. Durante la pandemia, nel 2020, il risparmio è tornato a crescere fino al 17,8%, ma solo per effetto delle restrizioni che avevano congelato i consumi. Terminata l’emergenza, la tendenza si è invertita rapidamente: nel 2023 la propensione al risparmio è scesa al 6,3%, il livello più basso degli ultimi trent’anni. Oggi, secondo le stime più recenti dell’Istat, il tasso si attesta intorno al 9%, un lieve segnale di ripresa che però non basta a colmare il divario con il passato, quando risparmiare era una certezza e non un lusso.

La Giornata Mondiale del Risparmio è un appuntamento che nasce nel 1924 a Milano, quando i delegati di 29 Paesi si riunirono al Primo Congresso Internazionale del Risparmio per discutere del valore del denaro come strumento di sicurezza e progresso. L’iniziativa, promossa dall’Istituto Internazionale del Risparmio, aveva l’obiettivo di diffondere una cultura economica basata sulla prudenza, sulla pianificazione e sulla fiducia nel futuro. Da allora, la ricorrenza è divenuta un’occasione per riflettere non solo sulle abitudini finanziarie dei cittadini, ma anche sulle trasformazioni economiche e sociali che hanno modificato il modo di intendere il risparmio.
Oggi parlare di risparmio non significa più soltanto mettere da parte una quota di reddito per il futuro, ma comprendere le dinamiche complesse che legano scelte individuali, sistemi economici globali e sostenibilità ambientale. Il risparmio è diventato un concetto trasversale che riguarda non solo il denaro, ma anche le risorse naturali, l’energia, il tempo e i consumi. Risparmiare significa adottare uno stile di vita responsabile, che riduca gli sprechi e valorizzi ciò che abbiamo. È un atto di consapevolezza che si traduce in equilibrio economico, benessere sociale e rispetto per il pianeta.
Secondo i dati più recenti della Banca d’Italia, la propensione al risparmio delle famiglie italiane si è progressivamente ridotta negli ultimi anni, complice l’aumento del costo della vita, l’instabilità dei mercati e l’incertezza occupazionale. Tuttavia, emerge un dato interessante: cresce la sensibilità verso l’educazione finanziaria e la gestione sostenibile del denaro, soprattutto tra i giovani. Le nuove generazioni mostrano un approccio più attento, cercando di coniugare risparmio e investimenti etici, digitalizzazione e trasparenza, consumo responsabile e rispetto ambientale.
In questo contesto, il ruolo delle istituzioni, delle associazioni dei consumatori e delle banche è fondamentale. Educare al risparmio significa fornire strumenti concreti per comprendere il valore del denaro e le conseguenze delle proprie scelte economiche. L’educazione finanziaria non è più un tema di nicchia, ma una competenza di cittadinanza. Capire cosa significa tasso di interesse, inflazione, credito o debito è indispensabile per muoversi in modo consapevole nel mercato. Le banche, da parte loro, sono chiamate a promuovere un nuovo modello di fiducia con i clienti, basato sulla trasparenza, sulla sostenibilità e sull’innovazione.
La Giornata Mondiale del Risparmio 2025 si colloca in un periodo storico in cui la parola risparmio assume una pluralità di significati. Da un lato, rappresenta la capacità di gestire il proprio bilancio familiare, dall’altro si lega alle sfide globali della sostenibilità e della transizione ecologica. Risparmiare energia, acqua, materie prime e ridurre i consumi superflui diventa una forma di investimento nel futuro collettivo. Anche la digitalizzazione, con l’avvento di fintech e app di gestione del denaro, sta trasformando radicalmente il modo in cui risparmiamo e spendiamo. Le tecnologie consentono maggiore controllo, ma anche nuove responsabilità, perché la velocità delle transazioni online richiede educazione e consapevolezza.
Consumerismo, da sempre impegnato nella tutela dei cittadini e nella promozione di una cultura economica sostenibile, richiama l’attenzione sulla necessità di una nuova alfabetizzazione finanziaria diffusa, accessibile e inclusiva. Il risparmio non deve essere privilegio di pochi, ma diritto di tutti. È necessario fornire ai cittadini strumenti per pianificare, confrontare, scegliere e valutare, in modo da evitare trappole finanziarie, indebitamenti e investimenti poco trasparenti. In un’economia sempre più complessa, la conoscenza è la forma più solida di risparmio.
Un aspetto spesso trascurato riguarda la dimensione psicologica del risparmio. Saper gestire il denaro non significa solo accumularlo, ma anche trovare equilibrio tra bisogni e desideri, tra sicurezza e libertà. Il risparmio è anche un modo per sentirsi protetti, per garantire serenità alle proprie famiglie e per costruire progetti di vita. È un gesto di fiducia nel domani, che diventa fondamentale nei momenti di crisi o di incertezza economica.
Oggi, il risparmio si intreccia anche con la sostenibilità sociale. Risparmiare non vuol dire rinunciare, ma scegliere con responsabilità. Significa privilegiare prodotti durevoli, investire in aziende che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori, sostenere l’economia locale e partecipare attivamente al cambiamento. È un gesto individuale che produce effetti collettivi, capace di contribuire alla costruzione di un modello economico più equo e solidale.
In occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, il messaggio di Consumerismo è chiaro: il risparmio non è solo un’abitudine economica, ma una forma di cittadinanza attiva. Ogni scelta di consumo, ogni investimento, ogni gesto di sobrietà quotidiana rappresenta un passo verso un futuro più equilibrato e sostenibile. Riscoprire il valore del risparmio significa riconoscere che la vera ricchezza non si misura soltanto in denaro, ma nella capacità di utilizzare le risorse con intelligenza, rispetto e visione.
Il tema del risparmio si lega inevitabilmente a quello del sovraindebitamento, la condizione opposta di chi non riesce più a gestire il proprio equilibrio economico. In Italia cresce il numero di famiglie e piccoli imprenditori che faticano a far fronte ai propri impegni finanziari, spesso a causa dell’inflazione, dell’aumento dei tassi di interesse e della precarietà lavorativa. La legge 3 del 2012, conosciuta come “legge salva suicidi”, ha introdotto strumenti per ristrutturare o estinguere i debiti non più sostenibili, ma pochi cittadini ne conoscono l’esistenza o sanno come accedervi.
Consumerismo sottolinea che il sovraindebitamento non è solo un problema economico, ma anche umano e sociale. Chi ne è colpito vive spesso situazioni di ansia, stress e isolamento, con ripercussioni profonde sulla qualità della vita. Per questo è indispensabile promuovere una nuova cultura del risparmio e della pianificazione finanziaria, capace di prevenire il rischio di indebitamento e di restituire alle persone il controllo delle proprie risorse. L’educazione finanziaria diventa così uno strumento di libertà e di tutela, perché saper gestire il denaro con consapevolezza significa difendere il proprio futuro e quello della collettività.
In Italia la giornata è celebrata ufficialmente sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e organizzata dall’Associazione Bancaria Italiana, con la partecipazione della Banca d’Italia, delle Casse di Risparmio e delle principali istituzioni economiche. Il convegno nazionale, che si tiene ogni anno a Roma, rappresenta un momento di confronto tra autorità, esperti e rappresentanti del settore bancario sui temi della stabilità economica, dell’educazione finanziaria e della tutela del consumatore.
