Il richiamo globale degli airbag Takata coinvolge anche molti modelli Volkswagen prodotti tra il 2004 e il 2018. Il difetto nasce dall’uso di un propellente a base di nitrato di ammonio, un materiale instabile che può causare un’esplosione anomala e proiettare frammenti metallici verso conducente e passeggeri. La casa automobilistica ha avviato le procedure di richiamo, ma numerosi automobilisti stanno incontrando difficoltà concrete nel percorso di assistenza.
Le segnalazioni che stanno arrivando parlano di attese eccessive per ottenere un appuntamento, mancanza di auto sostitutive, informazioni poco chiare sul traino, dubbi su eventuali costi aggiuntivi, incertezze sulla disponibilità dei ricambi e sui tempi reali di riparazione. In molti casi l’auto risulta inutilizzabile per ragioni di sicurezza, e i proprietari restano senza un adeguato supporto.
Consumerismo sta raccogliendo le testimonianze dei cittadini coinvolti per tutelare chi si trova esposto a un rischio concreto senza ricevere risposte chiare. Chiediamo che Volkswagen garantisca un veicolo di cortesia gratuito per tutta la durata dell’intervento quando l’auto non è sicura da utilizzare. Servono indicazioni precise sul traino verso le officine autorizzate, sulla possibilità di ritiro del veicolo a domicilio, sulle tempistiche in caso di traino non immediato e sul rimborso totale delle spese anticipate dagli automobilisti. Pretendiamo trasparenza sulla disponibilità dei nuovi airbag, sui tempi di approvvigionamento dei ricambi mancanti, sul primo appuntamento utile e sull’attesa necessaria per completare la riparazione. Nei casi di ritardi chiediamo misure di compensazione, come l’assegnazione immediata di auto sostitutive o contributi economici per garantire la mobilità quotidiana.
Invitiamo gli automobilisti a segnalarci la loro esperienza. Se hai una Volkswagen interessata al richiamo degli airbag Takata e stai vivendo difficoltà o disservizi, raccontaci cosa sta accadendo. Consumerismo sta raccogliendo adesioni e testimonianze per attivare una tutela collettiva e per tenere informati gli utenti sui propri diritti e sui prossimi passi della class action.