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SuperBonus, tutti i guai dei consumatori. Verso una class action

IL SUPERBONUS 110: DA INCENTIVO A MISURA DI PREOCUPPAZIONE. L'Osservatorio Os.Car, valuta le azioni di classe fattibili.

L’incentivo fiscale del superbonus 110%, introdotto dall’art. 119 D.L. 34/2020 (c.d. decreto rilancio) avrebbe dovuto essere (quantomeno nelle intenzioni “astratte” del legislatore) una delle più importanti agevolazioni fiscali in favore di tutti i cittadini che, beneficiando di detta misura e del connesso scontro in fattura,avrebbero potuto eseguire importanti interventi, anche di riqualificazione energetica, sulle proprie abitazioni,senza dover preoccuparsi di avere la necessaria finanza.

Senonché, questo meccanismo si è rivelato in parte utile e fattivo, in (larga) parte fallace e foriero di preoccupazioni e danni, tanto per le imprese quanto per i cittadini, quanto a suo volta per lo Stato stesso.

Ed infatti, come si è potuto constatare, ad oggi, sono molteplici:

– i cantieri rimasti aperti per impossibilità in capo agli appaltatori di avere la necessaria liquidità in ragione dell’ormai (da tempo) intervenuto blocco della cessione dei c.d. crediti Superbonus (ovverosia della impossibilità per le imprese di monetarizzare dette poste creditorie, come portate nello sconto in fattura);

– i soggetti privati che, confidando in detta misura hanno deciso di eseguire importanti interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico dei propri appartamenti (che, probabilmente, in assenza di detta misura neppure avrebbero eseguito) e che, in dipendenza di detto blocco delle cessioni, ad oggi si trovano a vivere in un cantiere “aperto”, nell’incertezza assoluta circa la data ci conclusione dei lavori e la propria posizione aperta presso l’Agenzia delle Entrate.

In altre parole, l’effetto di una misura che avrebbe dovuto essere di sostegno, si è trasmutata uno strumento di preoccupazione ed incertezza, tanto per le imprese che per i cittadini.

Le imprese, infatti, come detto, ad oggi, si trovano impossibilitate, in dipendenza dell’intervenuto blocco delle cessioni, a monetarizzare i propri crediti e, comunque, monetarizzali a condizioni di mercato ad essi favorevoli, con tutti i riflessi in danno delle imprese stesse, anche sotto il profilo finanziario (integrando l’attività di acquisto dei crediti uno strumento finanziario potenzialmente soggetto ad usura).

I cittadini, a loro volta e per l’effetto di detta situazione, si trovano nella impossibilità di veder ultimate le opere appaltate, oltre che esposti a potenziali contenziosi, sia da attivarsi nei confronti delle ditte appaltatrici per inadempimento contrattuale; sia passivi nei confronti dell’Erario per potenziali utilizzi non conformi dei crediti da parte de parte degli appaltatori primi cessionari, in ragione di problematiche inerenti le lavorazioni eseguite e/o le connesse autorizzazioni (soggetti alla verifica decennale da parte dell’Agenzia delle Entrate).

Sono molteplici, dunque, le problematiche che sono derivate dall’incentivo fiscale del superbonus 110% e che, creano preoccupazioni tanto alle imprese (che rischiano di non avere la liquidità cui confidavano) quanto ai cittadini (che, parimenti, si trovano costretti a vivere in una situazione di costante incertezza).

Il tutto in un contesto in cui, trattandosi di una misura statale, vi era stato un legittimo affidamento (del resto, diversamente non potrebbe opinarsi) circa la bontà delle somme di cui trattasi.

Legittimo affidamento che ad oggi appare leso con ciò determinando la genesi di una situazione giuridica da tutelarsi, sia nei rapporti tra privati che nei rapporti con lo Stato, eventualmente anche in forma collettiva.

Avv. Alberto Gava – Avv. Lorenzo Pacella Osservatorio Os.Car

Consumerismo ha attivato uno sportello legale dedicato alla tutela superbonus a cui è possibile rivolgersi per ogni chiarimento e/o assistenza connessa alle richiamate problematiche.Gli esperti di Os.Car, stanno valutando la possibilità di avviare azioni di classe.

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