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I primi 1.000 giorni: la chiave per la salute e il futuro delle generazioni

Come inquinamento, alimentazione e stili di vita influenzano il nostro patrimonio genetico

Un’alimentazione scorretta, l’esposizione all’inquinamento, il fumo, l’alcol e lo stress possono lasciare un’impronta profonda sulla salute, non solo dell’individuo ma anche delle generazioni future. Questo è il messaggio emerso con forza durante la seconda Conferenza Internazionale di Medicina Ambientale, organizzata dalla () in collaborazione con l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti e , tenutasi il 12 settembre 2025 presso il Senato della Repubblica.

L’evento, moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Elena Meli, ha posto l’accento sull’importanza dei primi 1.000 giorni di vita, dalla gravidanza ai due anni del bambino, come una finestra cruciale per plasmare il benessere a lungo termine attraverso l’epigenetica, il meccanismo che regola l’espressione dei geni senza alterarne il codice.

L’epigenetica rappresenta una frontiera rivoluzionaria per la prevenzione, come ha sottolineato , presidente di SIMA: “Questi processi sono estremamente sensibili alla nutrizione, all’inquinamento atmosferico, alle sostanze chimiche, al fumo, all’alcol, allo stress e al sonno, soprattutto nei primi 1.000 giorni di vita, dal concepimento ai due anni di età, quando si ‘programmano’ numerosi sistemi biologici. Le evidenze mostrano che le impronte epigenetiche acquisite in questa fase possono influenzare lo sviluppo metabolico, cardiovascolare, oncologico e neurocognitivo per tutta la vita, con effetti che talvolta si trasmettono anche alle generazioni successive.”

Alessandro Miani, presidente di SIMA

L’inquinamento atmosferico, in particolare, è un fattore critico.

Secondo l’, oltre 239.000 decessi all’anno in Europa sono legati a livelli eccessivi di PM2.5, che alterano la metilazione del DNA, con effetti negativi su apparato respiratorio, cardiovascolare e persino sullo sviluppo fetale.

, Ministro dell’Ambiente e della Energetica

Un altro aspetto centrale è l’alimentazione.

In Italia, il consumo di cibi ultra-processati è legato a un aumento di obesità e diabete, con dati preoccupanti soprattutto tra i più giovani. Circa il 20,4% dei bambini italiani è sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, con picchi al Sud, dove in Campania oltre il 40% dei bimbi fino a otto anni è in sovrappeso. Anche gli stili di vita, come il fumo e la sedentarietà, incidono sulla regolazione genica, contribuendo a un declino della fertilità maschile: la conta spermatica globale è scesa da 99 milioni di spermatozoi per millilitro nel 1973 a meno di 50 milioni oggi.

, Premio Nobel per la Medicina

La prevenzione inizia ancor prima del concepimento.

Lo ha evidenziato Prisco Piscitelli, Segretario Generale della European Medical Association: “Occorre che la comunità medica miri alla prevenzione primaria, cioè a non fare ammalare le persone, cambiando totalmente la propria visione in tema di prevenzione iniziando proprio dai bambini, integrando l’epigenetica nelle pratiche quotidiane, e che i decisori politici mettano la salute dei bambini al centro delle agende ambientali ed economiche. Non si tratta solo di garantire il diritto fondamentale a crescere sani: si tratta di difendere la continuità stessa della società. Ogni giorno che passa senza intervenire significa perpetuare un’eredità di fragilità biologica e malattie precoci. Ogni azione intrapresa oggi, invece, può liberare intere generazioni da un destino di sofferenza prevenibile.”

Una dieta equilibrata in gravidanza, l’eliminazione di fumo e alcol, e la riduzione dell’esposizione a sostanze tossiche come i PFAS o il bisfenolo A sono passi concreti per costruire una salute duratura.

L’evento ha anche sottolineato il ruolo della divulgazione scientifica.

Giulia Stefenelli, Scientific Communications Lead di MDPI, ha dichiarato: “Di fronte a trasformazioni senza precedenti, l’editoria accademica e le conferenze scientifiche assumono un ruolo strategico. Icem favorisce il dialogo tra esperti e diffonde conoscenza scientifica di qualità, contribuendo a orientare le scelte per un futuro più sano e sostenibile.”

consapevoli possono fare la differenza, adottando abitudini sostenibili come diete ricche di alimenti freschi, riduzione dell’esposizione a inquinanti e uno stile di vita attivo. Questi comportamenti non solo migliorano la salute individuale, ma contribuiscono a ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale, allineandosi agli obiettivi di dell’Agenda 2030.

La conferenza ha visto il coinvolgimento di figure di spicco, con saluti istituzionali di Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e Marcello Gemmato, Sottosegretario al Ministero della Salute. Gli interventi sono stati tenuti da Alessandro Miani, Presidente SIMA, Liborio Stuppia, Rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Maria Neira, Direttrice del Dipartimento Ambiente, Salute e Cambiamenti Climatici dell’OMS, Richard Roberts, Premio Nobel per la Medicina, Prisco Piscitelli, Segretario Generale European Medical Association, Giulia Stefenelli, Scientific Communications Lead MDPI, Francesco Schittulli, Presidente Nazionale LILT, Giuseppe Novelli, Genetista di Tor Vergata, con conclusioni di Stefan Tochev, CEO MDPI.

Questo evento segna un passo avanti verso una prevenzione più consapevole, invitando i consumatori a riflettere sul legame tra scelte quotidiane e salute futura, per sé e per le prossime generazioni.

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