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Segnalato alla Centrale Rischi per 1.200 euro: il caso assurdo di Banca Mediolanum

Quando anche chi ha uno stipendio stabile e due case di proprietà può finire nell’elenco dei cattivi pagatori. Ecco come è successo

Un nome insospettabile, un lavoro stabile da responsabile di dipartimento in una multinazionale, due mutui regolarmente pagati, un reddito annuo lordo di oltre 50.000 euro, tre immobili intestati e nessuna morosità pregressa.

Eppure è bastato un debito temporaneo di poco più di 1.200 euro, subito saldato alla prima comunicazione, per essere segnalato da Banca Mediolanum alla Centrale dei Rischi come “cliente in sofferenza”.

È la storia vera – e documentata – di un professionista italiano che ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto per evitare che altri si ritrovino nella stessa situazione.

“Non avevo mai avuto problemi con le banche. Nessun ritardo nei pagamenti, mai una segnalazione, niente contenziosi. Quando ho scoperto di essere stato inserito tra i cattivi pagatori per una somma così modesta, mi è crollato il mondo addosso”, racconta l’uomo, che preferisce restare anonimo.

La cifra contestata – 1.286,11 euro – è stata versata in un’unica soluzione, spontaneamente e senza bisogno di solleciti. Nonostante ciò, la segnalazione è rimasta, e le conseguenze sono state immediate: limitazioni nell’accesso al credito, reputazione finanziaria compromessa e la difficoltà nel dimostrare la propria affidabilità.

Secondo il Codice di Condotta delle segnalazioni creditizie, la classificazione a “sofferenza” dovrebbe essere riservata a situazioni di insolvenza grave, irreversibile, o comunque caratterizzata da una persistente incapacità di far fronte ai propri debiti. Ma in questo caso, nulla di tutto ciò era presente: il soggetto ha entrate certe e stabili, un rapporto rata/reddito inferiore al 35% – perfettamente conforme agli standard bancari – e un patrimonio immobiliare rilevante.

Consumerismo No Profit chiede: com’è possibile che una banca, come Banca Mediolanum, possa procedere con una segnalazione così impattante senza una valutazione più ampia del profilo del cliente?

Questo episodio solleva una questione fondamentale: chi tutela i cittadini da segnalazioni sproporzionate? Chi controlla l’effettiva fondatezza di una misura così pesante, capace di incidere sulla vita economica di una persona, anche quando il debito è basso e subito saldato?

Per questo Consumerismo invita i cittadini che si sono trovati in situazioni simili a raccontare la loro esperienza, e ricorda che è possibile fare ricorso, chiedendo la cancellazione delle segnalazioni infondate e richiedendo un risarcimento del danno, quando sussistono gli estremi.

Nel frattempo, la richiesta del nostro segnalante è chiara: cancellare la segnalazione illegittima e ottenere giustizia. Perché la fiducia tra cittadini e sistema bancario passa anche – e soprattutto – dal rispetto dei diritti.

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