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Bonus casa ed elettrodomestici: come orientarsi tra incentivi, scadenze e opportunità per i consumatori

La guida di Consumerismo al Bonus Casa ed al Bonus Elettrodomestici 2025. Come funziona? Come richiederlo?

A TG2 Lavori in Corso, la Segretaria Generale di Consumerismo APS, Barbara Molinario, ha risposto a qualche domanda della conduttrice Annalisa Fantilli, e spiegato come accedere ai bonus 2025 per ristrutturazioni, efficienza energetica e acquisto di elettrodomestici, offrendo consigli pratici per sfruttarli al meglio.

 

Gli incentivi sulla casa si stanno riducendo, ma restano con varie forme almeno fino al 2027. Si può trarre un bilancio dal punto di vista dei consumatori?

Sì, il bilancio per i consumatori è in chiaroscuro. I bonus casa hanno avuto un impatto molto forte sull’economia e sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, ma anche molte criticità legate alla burocrazia, ai crediti bloccati e alle continue modifiche normative. Oggi le aliquote si riducono, ma la cosa positiva è che rimangono strumenti di sostegno fino al 2027. Questo dà stabilità e permette alle famiglie di pianificare. Bisogna però semplificare le procedure e garantire maggiore trasparenza sui tempi e sull’accesso ai benefici.

L’ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici consente anche un risparmio energetico importante. Quali sono gli interventi più consigliati?

Gli interventi più efficaci sono quelli che migliorano l’isolamento termico dell’edificio, come la sostituzione degli infissi e il cappotto termico, ma anche l’installazione di pompe di calore e caldaie a condensazione di ultima generazione. Questi interventi riducono in modo concreto la bolletta e le emissioni di CO2. È importante però rivolgersi sempre a professionisti qualificati e verificare che i materiali e le tecnologie siano certificati, perché il risparmio vero si ottiene solo con lavori fatti a regola d’arte.

Quanto è importante per il consumatore avere un elettrodomestico ad alta efficienza energetica?

È fondamentale. Un elettrodomestico di classe alta consuma meno energia e meno acqua, riducendo le spese domestiche fino al 30% rispetto a modelli più vecchi. È una scelta che conviene nel medio periodo e che contribuisce alla sostenibilità ambientale. Oggi, con l’introduzione del contributo diretto fino al 30% del prezzo, anche le famiglie meno abbienti possono accedere a prodotti più efficienti e moderni, riducendo gli sprechi.

Vanno ancora definiti i dettagli su come richiedere il contributo. Per come funzionano abitualmente, c’è una fetta di popolazione che non sa accedere alle piattaforme e resta tagliata fuori da questi incentivi?

Sì, purtroppo è un problema che si ripete. Molti bonus digitali richiedono accessi telematici complessi e documentazione ISEE, SPID, caricamento di fatture. Questo penalizza soprattutto gli anziani e le famiglie meno digitalizzate. Come Consumerismo chiediamo che i portali siano semplici, accessibili e che ci sia un supporto diretto, anche fisico, nei Comuni o attraverso sportelli di assistenza. La transizione digitale non deve creare nuove disuguaglianze.

La legge prevede lo smaltimento obbligatorio del vecchio elettrodomestico. Ma esiste un mercato secondario di apparecchi che andrebbero dismessi e smaltiti o che finiscono in discariche abusive?

Sì, purtroppo esiste e rappresenta un doppio rischio: ambientale e di sicurezza per i consumatori. Il mercato parallelo di apparecchi non a norma, ricondizionati in modo improprio o abbandonati illegalmente è una realtà che va contrastata con controlli più severi. Il bonus, legando l’incentivo alla rottamazione e al corretto smaltimento, è un passo avanti. Ma serve anche più tracciabilità dei rifiuti elettronici e una filiera del riciclo trasparente. Ogni consumatore può fare la sua parte, scegliendo canali ufficiali e richiedendo sempre la ricevuta di smaltimento.

Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo APS, dichiara:

“Il nuovo bonus elettrodomestici rappresenta un passo avanti nel sostegno alle famiglie e nella promozione dell’efficienza energetica, ma non possiamo limitarci a incentivare solo l’acquisto del nuovo. In un momento storico in cui sostenibilità e risparmio sono priorità per i cittadini, è fondamentale promuovere anche la riparazione degli elettrodomestici ancora funzionanti o facilmente rigenerabili. Riparare invece di sostituire riduce i rifiuti elettronici, prolunga la vita dei prodotti e consente alle famiglie di risparmiare.

Servono politiche complementari che facilitino la reperibilità dei pezzi di ricambio, la trasparenza dei costi di assistenza e la formazione di tecnici qualificati. L’Europa si sta muovendo con il diritto alla riparazione, ma l’Italia deve essere in prima linea nel renderlo concreto. Un vero sostegno ai consumatori passa anche dalla possibilità di scegliere tra riparare e comprare, in base al reale vantaggio economico e ambientale.”

 

BONUS ELETTRODOMESTICI 2025 – GUIDA SINTETICA PER I CONSUMATORI

1. Che cos’è
È un contributo diretto, non una detrazione fiscale. Lo sconto viene applicato in fattura al momento dell’acquisto e il venditore recupera poi l’importo come credito d’imposta. Il bonus è collegato alla rottamazione obbligatoria di un elettrodomestico della stessa tipologia ma di classe energetica inferiore, che deve essere smaltito correttamente.
2. Obiettivo del bonus
Favorire il risparmio energetico, ridurre le emissioni e sostenere i consumatori nell’acquisto di prodotti più efficienti e sostenibili. La misura contribuisce anche alla lotta contro lo smaltimento illegale di rifiuti elettronici e contro la rivendita non autorizzata di apparecchi obsoleti.
3. Importi e limiti
Il contributo copre il 30% del prezzo di acquisto del nuovo elettrodomestico.
Il tetto massimo è di 100 euro per la maggior parte dei nuclei familiari.
Per i nuclei con ISEE inferiore a 25.000 euro il tetto sale a 200 euro.
È utilizzabile una sola volta per nucleo familiare e per un solo apparecchio.
Il fondo complessivo è limitato a 50 milioni di euro, quindi l’erogazione avverrà fino a esaurimento delle risorse, secondo l’ordine cronologico delle richieste.
4. Elettrodomestici ammessi
Sono ammessi solo i grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica prodotti nell’Unione Europea. Le classi minime richieste sono:• Lavatrici e lavasciuga: classe A
• Forni: classe A
• Cappe: classe B
• Lavastoviglie: classe C
• Asciugabiancheria: classe C
• Frigoriferi e congelatori: classe D
• Piani cottura: conformi al Regolamento UE 2019/2016
5. Modalità di richiesta
La domanda si presenta online sulla piattaforma PagoPA.
È necessario accedere con SPID o CIE e allegare l’ISEE aggiornato.
Il sistema rilascia un voucher nominativo collegato al codice fiscale del richiedente, valido per un periodo limitato.
Il voucher va presentato al rivenditore per ottenere lo sconto immediato in fattura.
Se non viene utilizzato entro la scadenza, può essere richiesto un nuovo voucher, nei limiti delle risorse disponibili.
6. Tempistiche e priorità
Le domande saranno accettate in ordine cronologico, con priorità a chi presenta la richiesta per primo. Il meccanismo è quindi a esaurimento fondi, sul modello del “click day”.
7. Cumulabilità con altri bonus
Il bonus elettrodomestici 2025 è cumulabile con altre agevolazioni, come:• Bonus ristrutturazioni, che consente una detrazione del 50% sulle spese di lavori edilizi.
Bonus mobili ed elettrodomestici, previsto per chi ristruttura casa, a condizione che si tratti di spese e interventi distinti.
Non è invece cumulabile con altri contributi diretti che prevedano sconti in fattura per la stessa tipologia di acquisto.
8. Obbligo di rottamazione e smaltimento
Per ottenere il contributo è obbligatorio consegnare un vecchio apparecchio della stessa categoria, di classe energetica inferiore. Il rivenditore deve occuparsi dello smaltimento e rilasciare una ricevuta che ne attesti la corretta gestione. Questo obbligo serve a garantire la tracciabilità dei rifiuti e ad evitare il proliferare di discariche abusive e mercati paralleli di apparecchi non a norma.
9. Consigli utili per i consumatori
Prima di acquistare, verificare che il punto vendita aderisca al programma e sia registrato sulla piattaforma.
Controllare sempre la classe energetica dell’elettrodomestico e conservare la documentazione di rottamazione.
Presentare la domanda tempestivamente per evitare di restare esclusi a causa dell’esaurimento del fondo.
Richiedere assistenza presso sportelli informativi o associazioni di consumatori se si incontrano difficoltà nella procedura online.
10. Vantaggi per le famiglie
Il bonus permette di ridurre la spesa per l’acquisto, contenere i consumi energetici e migliorare la sostenibilità ambientale domestica. È una misura utile per rinnovare gli apparecchi obsoleti, aumentare la sicurezza in casa e contribuire alla riduzione delle emissioni e degli sprechi.

BONUS CASA 2025 – GUIDA SINTETICA PER I CONSUMATORI

1. Che cos’è
Il bonus casa comprende una serie di agevolazioni fiscali destinate ai cittadini che effettuano lavori di ristrutturazione, manutenzione o efficientamento energetico sugli immobili. L’obiettivo è migliorare il patrimonio edilizio, aumentare l’efficienza energetica e sostenere le famiglie.
2. Durata e scadenze
Le attuali aliquote restano in vigore fino al 31 dicembre 2025. Dal 1° gennaio 2026, salvo modifiche in Legge di Bilancio, sono previste riduzioni. Le agevolazioni continueranno comunque fino al 2027, ma con percentuali più basse.
3. Bonus ristrutturazioni
Nel 2025 la detrazione è del 50% per gli interventi sull’abitazione principale e del 36% per gli altri immobili, con un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro.
Dal 2026 le aliquote scenderanno al 36% e 30%, mantenendo lo stesso massimale di spesa fino al 2027.
4. Ecobonus per la riqualificazione energetica
Prevede detrazioni per interventi che migliorano l’efficienza energetica dell’edificio, come isolamento termico, infissi, caldaie e pompe di calore.
Nel 2025: 50% per la prima casa e 36% per gli altri immobili.
Nel 2026 e 2027: 36% e 30%.
I massimali di spesa variano in base al tipo di intervento.
5. Fine del Superbonus
Dal 2026, salvo eccezioni per cantieri già avviati o casi specifici, non sarà più possibile accedere al Superbonus. La detrazione, già ridotta negli ultimi anni, passerà al 65%.
6. Interventi ammessi
Sono agevolabili le opere di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, lavori antisismici e miglioramenti dell’efficienza energetica. È sempre necessario che le spese siano documentate e pagate con bonifico parlante.
7. Modalità di accesso
Il bonus si ottiene tramite detrazione IRPEF da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. È necessario conservare fatture, ricevute e documentazione tecnica dei lavori. Non è più prevista la cessione del credito o lo sconto in fattura, salvo specifiche eccezioni per soggetti con redditi bassi o edifici pubblici.
8. Cumulabilità
Le diverse agevolazioni possono essere cumulate se riguardano interventi distinti. Ad esempio, è possibile usufruire del bonus ristrutturazioni e, per le stesse spese, richiedere anche l’ecobonus solo per la parte relativa al risparmio energetico, a condizione che siano rispettati i requisiti tecnici e fiscali.
9. Controlli e documentazione
È importante affidarsi a professionisti qualificati e richiedere la corretta certificazione energetica per gli interventi che la prevedono. In caso di irregolarità o documentazione incompleta, l’Agenzia delle Entrate può revocare il beneficio.
10. Consigli per i consumatori
Prima di avviare i lavori, è bene informarsi sul tipo di bonus applicabile e verificare con un tecnico le condizioni di accesso. Pianificare gli interventi entro il 2025 consente di usufruire delle aliquote più vantaggiose. Conservare sempre tutta la documentazione e richiedere preventivi trasparenti ai fornitori.

 

 

Redazione

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