Con l’arrivo dei primi freddi, il mercato ortofrutticolo italiano entra nel vivo della stagione autunnale, con una forte presenza di frutta tipica del periodo, un aumento della domanda per gli ortaggi da cottura e l’avvio della campagna degli agrumi nazionali che saranno disponibili a partire dalle prossime settimane.
Tra la frutta consigliata questa settimana, continua abbondante la produzione dell’uva da tavola, di buona qualità e con prezzi stabili rispetto alla scorsa settimana ma in calo del 15% rispetto ad un anno. Tra le diverse varietà disponibili, l’Italia rimane protagonista nei mercati e accompagnerà la stagione fino a dicembre. I prezzi oscillano tra 1,50 e 1,70 €/kg per tutte le varietà, tra cui anche la Red Globe, ad eccezione della varietà senza semi che resta su livelli più alti, attorno ai 3,00 €/kg. Cresce la domanda di cachi comuni, provenienti principalmente da Emilia-Romagna e Campania che, all’ingrosso, si collocano tra 1,50 e 2,50€/kg in base alla pezzatura (-22,1% rispetto a dodici mesi fa), mentre i cachi vaniglia campani sono intorno a 1,30 €/kg. Ancora consigliati i fichi d’India “Bastardoni”, stabili rispetto alla scorsa settimana, con prezzi che vanno da 1,00 €/kg per i frutti piccoli a 1,50 €/kg per i medi e fino a 2,50 €/kg per i calibri maggiori. Continua positivamente la produzione delle mele. La varietà campana Annurca e la Nikoter, all’ingrosso, sono disponibili tra 1,70 e 2,00 €/kg a seconda della varietà e della pezzatura, mentre le Golden e le Gala di pianura restano attorno a 1,00 €/kg, offrendo un buon rapporto qualità-prezzo. In aumento la presenza dei melograni nei mercati, ormai sempre più versatili negli utilizzi gastronomici: i prezzi all’ingrosso variano tra 2,00 e 2,50 €/kg, con valori leggermente inferiori in Campania.
Per quanto riguarda gli ortaggi, le temperature più basse stanno favorendo, oltre al consumo dei prodotti da cottura, anche la loro produzione. Le zucche sono le protagoniste dei mercati: la Tonda Delica è quotata all’ingrosso attorno a 1,00 €/kg, la Butternut tra 0,70 e 0,80 €/kg e la Moscata di Provenza tra 0,60 e 0,70 €/kg, confermando un calo generale del 3,2% rispetto allo scorso anno. Il radicchio si colloca su livelli inferiori del 48% rispetto allo scorso anno a causa della sovrapposizione tra la produzione veneta, appena iniziata, e quella del Centro Italia. All’ingrosso, il Lungo Precoce si attesta sui 2,00 €/kg, il Tondo Rosso su 1,50 €/kg e il variegato, prodotto di nicchia, raggiunge i 3,50 €/kg. Prosegue regolare la produzione delle bietole, con prezzi medi intorno a 1,00 €/kg (-23,8% rispetto ad un anno fa) ma con punte di 1,20–1,40 €/kg dovute all’effetto delle gelate notturne. Ancora abbondanti i peperoni, con la produzione siciliana ancora di ottima qualità grazie alle temperature ancora favorevoli. Per loro, i prezzi all’ingrosso variano tra 1,30 e 2,00 €/kg e si confermano in calo del 4% rispetto alla scorsa settimana e del 26% rispetto a dodici mesi fa, complice l’alta disponibilità. Infine, continua regolare anche la produzione in piena aria di melanzane che, all’ingrosso, si mantengono tra 1,00 e 1,20 €/kg.
Per quanto riguarda il comparto ittico, dal 1° ottobre è in vigore il fermo pesca nel Mar Tirreno, con attività limitate alle piccole imbarcazioni artigianali. Nell’Adriatico la pesca è ripresa regolarmente ma le condizioni meteorologiche non ottimali hanno limitato i quantitativi generali. Tuttavia, tra le specie più convenienti, questa settimana non manca il tonnetto alletterato che, all’ingrosso, mostra quotazioni tra 4,00 e 5,00 €/kg, la lampuga, nel pieno della stagione, mantiene prezzi stabili intorno tra 7,50 e 8,00 €/kg e il cefalo, abbondante, si attesta tra 4,00 e 5,00 €/kg. I calamari adriatici, invece, all’ingrosso oscillano tra 18,00 e 24,00 €/kg a seconda della pezzatura mentre quelli tirrenici, pescati artigianalmente, raggiungono prezzi superiori per la loro qualità. Iniziata la stagione per le mazzancolle che, all’ingrosso, segnano un calo significativo rispetto alle settimane precedenti, con prezzi attuali tra i 18,00 e i 20,00 €/kg. In caso di brutto tempo e limitate attività di pesca resta disponibile, però, il pesce allevato. Tra le specie più economiche, spicca nuovamente la trota iridea, con prezzi all’ingrosso intorno ai 6,00 euro7Kg, stabili rispetto alle scorse settimane grazie ad un buon equilibrio tra domanda e offerta.
In ultimo, tra le carni, l’equilibrio tra domanda e offerta, conferma la stabilità dei prezzi all’ingrosso del petto di pollo, che oscillano tra 7,90 e 8,20 euro/kg e dei quarti anteriore di vitellone, all’ingrosso tra 7,32 e 7,42 €/kg, maggiormente utilizzati per i prodotti a lunga cottura, la cui domanda inizia a rafforzarsi con il calo delle temperature.