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Blackout Iberico, il silezio dei colpevoli

Nessuno a 3 giorni dall'accaduto ha saputo dare una riposta credibile a quanto di incredibile è accaduto a 70 milioni di persone(Spagna, Portogallo e un po di Francia).

A 3 giorni dal blackout che ha colpito Spagna e Portogallo, non esiste ancora una spiegazione ufficiale da parte di Red Eléctrica (REE), il TSO spagnolo. Un evento che ha causato il collasso del 60% della domanda elettrica in soli cinque secondi non può essere gestito con il silenzio. È un vuoto tecnico e istituzionale grave, che merita attenzione ben oltre i confini iberici.

Lo avevamo scritto ieri, con un certo anticipo: la produzione da rinnovabili aveva raggiunto in quel momento il 94% del mix elettrico spagnolo. Un valore record, ma anche un potenziale detonatore. In uno scenario dominato da solare ed eolico, le fonti rotanti a frequenza stabile – come gli impianti termoelettrici convenzionali – erano praticamente assenti, lasciando la rete priva dell’inerzia necessaria a reagire agli sbilanciamenti.

Risultato: nessun cuscinetto di stabilità, e al primo distacco, il sistema è andato giù. Il cosiddetto “patatrac”. O, come direbbero con (amara) ironia i colleghi spagnoli: ¡Olé!

Il punto non è criticare le rinnovabili, ma riconoscere che una transizione mal progettata può minare la sicurezza energetica. Servono accumuli, risorse flessibili, e soprattutto una gestione trasparente e responsabile della rete.

Tacere oggi significa compromettere la credibilità del percorso di transizione di ogni paese europeo.

Diego Pellegrino

Ufficiale della Marina Militare oggi in congedo, precursore del libero mercato dell’energia dove ha operato fin da poco prima del decreto Bersani del 1999. Responsabile dello startup di molte società di vendita nel settore energia, con performance di fatturato raggiunto di oltre 300 mln di € nell’anno 2012. Oggi CEO della società di famiglia Eroga Energia, azienda leader nella fornitura alle utenze multipunto, grazie all’ottima integrazione delle piattaforme SW a servizio dell’azienda. Socio Fondatore e Portavoce dell’Associazione A.R.T.E., la più rappresentativa del settore dei Trader e Shipper del mondo Energy, con numerosi interventi su quotidiani e media nazionali a supporto della corretta informazione per i consumatori e le istituzioni, su un argomento divenuto oggi di dirompente attualità a causa della recente pandemia energetica che abbiamo subito, la cui coda non è ancora terminata.
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