Iniziative

Bollette luce e gas, Consumerismo denuncia: da operatori del mercato libero raffica di modifiche unilaterali dei contratti

Centinaia di migliaia le lettere inviate ai consumatori domestici e alle imprese per rinegoziare i contratti stipulati tra il 2020 e il 2021.

In questi giorni utenti e imprese di tutta Italia che rientrano nel mercato libero dell’energia stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sulle forniture di luce e gas inviate dai vari operatori. Lo denuncia Consumerismo No Profit, che segnala un peggioramento delle condizioni economiche offerte ai consumatori.

Da quando è scoppiata l’emergenza caro-bollette in molti lodavano il mercato libero, le cui condizioni risultavano più vantaggiose rispetto al mercato tutelato – spiega Consumerismo – Una festa che però è durata poco e sta per finire. Infatti, nonostante l’iniziale vantaggio sul fronte delle tariffe, nel corso dei mesi i contratti offerti al pubblico sul mercato libero di energia elettrica e gas sono andati via via allineandosi a quelli del regime a maggior tutela, fino ad arrivare alla situazione odierna, dove le condizioni economiche imposte ai clienti risultano sempre più svantaggiose.

Alcune società, solo per la componente materia energia elettrica, propongono oggi ai clienti un prezzo di 0,30 euro/kWh; sommando gli oneri e tutte le altre voci un kWh viene offerto a 0,60 euro, quando in condizioni di normalità il prezzo medio era di circa 0,22 euro (quindi il 300% in più).

Migliaia di utenze che hanno contratti vecchi che prevedono tariffe al di sotto di queste soglie stanno ricevendo in questi giorni una lettera dagli operatori energetici con cui si comunicano modifiche unilaterali delle condizioni economiche della fornitura, con rincari dei prezzi di luce e gas che arrivano fino al 500%.

Cosa devono fare i consumatori che ricevono queste lettere dalle società energetiche?

Consumerismo No Profit consiglia agli utenti di tornare il prima possibile alle condizioni di tutela, sia per l’energia elettrica che per il gas. Questo perché, nonostante le tariffe siano ancora elevate, le condizioni sono regolate da Arera, e si evita il rischio di rinegoziazione anticipata delle condizioni economiche da parte degli operatori, o di essere trascinati in un eventuale fallimento della società di fornitura.

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