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Crisi energetica, ecco la formula magica per rendersi indipendenti

Una crisi energetica il prossimo inverno è uno scenario abbastanza plausibile. Molto probabilmente verranno imposti dei limiti sulla potenza prelevabile dai contatori dell’utenze residenziali, nel tentativo di preservare il più possibile le attività produttive, industriali e commerciali

Una crisi energetica il prossimo inverno è uno scenario abbastanza plausibile. Molto probabilmente verranno imposti dei limiti sulla potenza prelevabile dai contatori delle utenze residenziali, nel tentativo di preservare il più possibile le attività produttive, industriali e commerciali.

Assisteremo a una sequenza di distacchi delle utenze, le famiglie saranno le prime a seguire le attività commerciali e in ultima istanza le industrie, il tutto al fine di garantire le forniture elettriche ai servizi pubblici come scuole e ospedali.

Anche per il riscaldamento ci dovranno essere inevitabilmente delle regole per tenere la temperatura più bassa e si potrebbe prospettare una limitazione nel numero di ore di utilizzo, sia per gli impianti centralizzati sia per gli impianti domestici

Concretamente cosa significa?

Ci potrà essere una limitazione della potenza di prelievo sui contatori delle famiglie, ad esempio se si ha un contatore da 3 kW e non si potrà prelevare più di 1 kW, che di fatto rappresenta l’energia necessaria per alimentare il frigorifero, la televisione diventerà un optional e dovremo guardare i programmi sul cellulare.

Per il riscaldamento, invece, non si potranno avere oltre i 16-17 gradi in casa. In questo caso la soluzione migliore sarà un maglione in più e mantenere la temperatura costante senza creare sbalzi termici accendendo e spegnendo il sistema di riscaldamento.

Come affrontare al meglio la crisi energetica

Di seguito 3 consigli per farsi trovare preparati a una possibile crisi energetica.

  1. Intervenire sull’isolamento termico della propria abitazione è l’azione che sicuramente ha maggior effetto sulla riduzione dei consumi energetici. Chi in questo periodo sta facendo i lavori con il Superbonus 100% avrà dei benefici in termini di risparmio energetico; viceversa se non si è riusciti a utilizzare la misura del Superbonus 110% si può sempre pensare di ricorrere alte tipologie di detrazioni fiscali come l’Ecobonus che prevede una detrazione del 65% in dieci anni e investire nella realizzazione di un cappotto termico e nella sostituzione degli infissi.
  2. Dopo aver isolato bene la casa è utile installare una pompa di calore per il sistema di climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento)
  3. Una volta messa la pompa di calore è opportuno installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica con cui alimentare la pompa di calore e tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche.

La formula magica è: isolamento termico, pompa di calore e infine fotovoltaico.

Quando e come installare un impianto fotovoltaico

Se si vuole installare un impianto fotovoltaico, senza sfruttare il Superbonus 110%, è meglio attendere il mese di luglio quando la corsa alle installazioni legata appunto al Superbonus sarà terminata e a quel punto i prezzi dei pannelli fotovoltaici caleranno. Il 30 giugno termina infatti la possibilità per le abitazioni monofamiliari di usufruire dell’incentivo al 110%, ma attualmente si sta discutendo di una proroga al 31 dicembre 2022.

Se si vive in condominio il fotovoltaico è bene installarlo per le aree comuni, sfruttando ogni spazio di superficie disponibile per massimizzare la produzione.

I condomini hanno anche la possibilità di realizzare impianti per autoconsumo collettivo o comunità energetiche, in questo caso l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico non verrà utilizzata solo per le parti comuni, ma può essere destinata anche alle singole abitazioni. Le comunità energetiche possono essere di aiuto per chi vuole auto produrre la propria energia ma non può installare un impianto fotovoltaico sul proprio tetto perché non ha spazio o la struttura non lo consente. In questo caso partecipando alla comunità energetica si ha la possibilità di consumare l’energia elettrica prodotta da un impianto installato su una casa vicina o su un edificio vicino.

Gli accumuli domestici

Per chi ha la possibilità, associato all’impianto fotovoltaico, dovrebbe installare un sistema di accumulo per poter utilizzare l’energia anche nei momenti in cui non c’è produzione (la sera o nei giorni di brutto tempo) e questo permetterebbe di installare impianti più potenti ed essere indipendenti anche nei momenti, come potrebbe accadere il prossimo inverno, in cui ci saranno le limitazioni dei consumi o addirittura degli stop della fornitura di energia elettrica.

Le comunità energetiche

Le comunità energetiche sono la soluzione al problema energetico, i condomini devono sollecitare gli amministratori affinché si adoperino per realizzare una comunità energetica per il condominio, devono spargere la voce nel quartiere per organizzarsi dare vita a comunità energetiche. È necessario iniziare a sollevare la questione, sensibilizzare l’amministrazione della propria città e i politici perché supportino i cittadini nella realizzazione di comunità energetiche.

Di Paolo Rocco Viscontini – Presidente di ITALIASOLARE

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