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Diritto negato: quando le piattaforme trattano l’utente come merce

La mia esperienza personale rivela le falle dei social network nella tutela dell’identità digitale e dei minori, mentre l’Italia prova a reagire con regole e misure concrete.

Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza di vedere la mia immagine pubblica trasformata in strumento di lucro da parte di piattaforme di social network. Segnalazioni ripetute alla piattaforma non hanno avuto risposte adeguate.

Mi sono ritrovato a essere vittima di una truffa che sfruttava la mia identità digitale; la piattaforma tollerava passivamente quella “sostituzione di persona” che è un danno diretto per me e per cittadini in buona fede. Parallelamente mia figlia, minorenne, si è registrata a un servizio senza che fosse rispettata l’età minima, senza che fosse richiesto o verificato il consenso dei genitori: una violazione del principio di tutela dei più giovani.

Questo comportamento delle piattaforme fotografa un problema più ampio: l’utente diventa merce, il consumo dei dati e della presenza online diventa valore economico per chi gestisce la piattaforma, mentre la tutela della persona scivola in secondo piano. Le norme europee e italiane provano a reagire: in Italia Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha adottato disposizioni che obbligano a una verifica dell’età per l’accesso a servizi con contenuti per adulti, applicando criteri di “doppia anonimizzazione”.   Il progetto di legge in corso al Senato alza il livello di soglia per il consenso al trattamento dei dati personali degli utenti minorenni e introduce l’obbligo della validazione dell’iscrizione fino a 15-16 anni.

Per il consumatore-utente esistono strumenti di tutela: il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 forniscono diritti di accesso, rettifica e cancellazione dei dati personali, mentre il Decreto legislativo 26 marzo 2023, n. 26 recepisce la Direttiva Omnibus in materia di pratiche commerciali sleali online. Il messaggio che rivolgo oggi è chiaro.

Chiedo alle piattaforme che cambino rotta, che riconoscano la dignità dell’utente e del consumatore, che non considerino l’identità digitale come risorsa gratuita da sfruttare. Invito le famiglie a esercitare con decisione i diritti di tutela dei minori, a monitorare le iscrizioni dei figli, a pretendere trasparenza e controllo. Invito i consumatori a leggere con attenzione i termini di servizio, a rifiutare clausole di massa che cedono diritti senza garanzie, a cancellare account inattivi, a richiedere la portabilità dei dati e a comprendere che l’identità digitale è patrimonio proprio, non merce altrui.

Come testimone diretto mi impegno a dare battaglia con ogni mezzo legale; credo che sia necessario un cambiamento radicale: le piattaforme devono essere responsabili delle identità che gestiscono, dei rischi che generano, delle vite che influenzano. Il tempo dell’inerzia è finito.

Luigi Gabriele

Luigi Gabriele è un giornalista (iscritto al'ODG del Lazio) e comunicatore pubblico (iscritto all'associazione di categoria), con una solida expertise in relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. La sua formazione accademica include una laurea in Scienze Politiche Universià Sapienza di Roma con indirizzo politico amministrativo e una specializzazione in affari regolatori, relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. Dopo aver maturato diverse esperienze professionali in aziende e università, dal 2008 è attivamente impegnato nel sociale come attivista per la tutela dei consumatori. In questo ambito, ha ricoperto il ruolo di esperto e comunicatore pubblico per le principali organizzazioni del settore. Luigi Gabriele è un consulente stabile per i principali media italiani in materia di economia & consumi. La sua competenza è riconosciuta anche a livello istituzionale, essendo componente dei gruppi di lavoro sulla tutela del consumatore del Ministero dello Sviluppo Economico e avendo fornito consulenza specialistica a numerose commissioni parlamentari su testi legislativi riguardanti la protezione dei consumatori. Attualmente, è presidente di Consumerismo no profit, la lobby indipendente dei consumatori italiani. E' docente in comunicazione pubblica presso il Master di secondo livello in "Management e governance della pubblica amministrazione" dell'Università Niccolò Cusano. La sua carriera testimonia un impegno costante per l'informazione, la difesa dei diritti e la promozione della conoscenza. presidenza@consumerismo.it www.luigigabriele.it
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