
Ho un piccolo B&B (in realtà alloggio turistico) in un paese spopolato della Ciociaria Meridionale.
Era una casa vecchia e abbandonata, in un contesto incantevole ma depresso.
Nonostante la presenza di una riserva naturale, il Paese, che oggi conta solo 1034 anime, è in gran parte spopolato.
Siamo pochissime attività.
Ho ripreso una vecchia casa decadente che poteva solo essere demolita e, come un folle, tra mille problemi con vicini, fisco e qualsiasi altra forza contraria, dopo due anni di immenso buco nei miei risparmi, ho finalmente avuto il fatidico CIN per essere un alloggio turistico regolare.
Faccio tutto da solo: promozione del territorio, gestione degli ospiti, tourist manager, per non parlare della gestione integrale e della manutenzione dell’alloggio.
Per avere un minimo di competitività, i prezzi devono essere bassissimi, perché la zona non fa parte di alcun circuito turistico promozionale e di nessun catalogo di operatori nazionali e internazionali.
Spesso mando a mangiare colazione, pranzi o cene alle desertiche attività della zona che, durante la settimana, potrebbero anche chiudere.
Da solo ho fatto il planning per turisti che vogliono fare relax, montagna, campagna, cultura o semplicemente niente.
Nessuno delle amministrazioni pubbliche locali mi ha mai detto: “Possiamo esserti di aiuto?”
Ovviamente, enti locali, Provincia e Pro Loco non sono nemmeno da citare: inutili.
Eppure queste settimane ho versato i miei primi contributi per la tassa di occupazione per il terzo trimestre, che è partita in ritardo: agosto e settembre, 172 €. Non credo che quel Comune abbia mai visto una cifra del genere.
Adesso vi faccio vedere quanto ho incassato per due notti in questo weekend.
Ovviamente, senza il mio lavoro, una coppia di gentilissimi ospiti amanti della natura di Napoli non sarebbe mai andata nel weekend di novembre a Posta Fibreno. Forse non sapevano nemmeno dove fosse.
Questo è quello che ho incassato per due giorni.
Ovviamente, dalla cifra finale vanno tolte pulizie, spese energetiche, utenze, internet, rifiuti e 8 euro di tassa di soggiorno.
Quindi, dai 179 euro iniziali, Booking me ne versa 81. A cui dovrò togliere utenze, pulizie (almeno 40 € se includo prodotti e altro).
Facciamo che voglio essere generoso: mi resteranno 20 €.
Insomma, per due giorni, due persone, per una casa perfetta e un servizio eccellente, ho guadagnato 20 €.
E adesso gli occupanti abusivi dello scranno parlamentare, su indicazione degli albergatori, vogliono portare la cedolare secca da 21 a 26%?
Sono ormai al limite della sopportazione, ma avviso fin d’ora: se le aliquote della cedolare secca verranno ulteriormente ritoccate, consegnerò le chiavi della mia attività direttamente al Ministro Santanchè. È evidente che al Ministero manchi la cognizione di cosa significhi fare impresa turistica oggi. C’è un abisso tra chi gestisce concessioni demaniali a canoni irrisori puntando al mero profitto, e chi invece lavora per amore del Paese, nella piena legalità e col sacrificio quotidiano. Purtroppo, la mancanza di un mandato elettivo diretto sembra aver allontanato i cittadini e la società italiana da avere Ministri che rappresentino la realtà di qualisasi settore economico.
Provate a ritoccare la cedolare e la mia proprietà esce dal mercato. A costo di lasciarla sfitta per 360 giorni l’anno, non vi concederò il privilegio di prelevare risorse che andrebbero sprecate. Non intendo alimentare ulteriormente la vostra inefficienza né sovvenzionare la vostra inutile permanenza al governo.


