Susanna (nome di fantasia) si era rivolta alla nostra Associazione ad inizio Febbraio a seguito della ricezione di bollette, sia di luce che di gas, spropositate.
Andando ad analizzare i contratti risultava che i contratti erano attivati dal 22/04/2021 per l’energia elettrica e dal 15/03/2016 per il gas.
Nonostante queste date di rinnovo la modifica dei prezzi era avvenuta rispettivamente dal 01/05/2023 e dal 01/06/2023, passando da 0,133€/kWh a 0,437€/kWh e da 0,61809969 €/smc a 2,50330374€/smc.
Un aumento spropositato di circa il 300% per il quale Susanna non aveva ricevuto nessuna comunicazione da parte del noto venditore.
A seguito delle contestazioni, dove si richiedeva il ricalcolo, nonché il rimborso del surplus di spesa generato (circa 2000€), la società ha accolto il reclamo emettendo due nota di credito per un totale di 2370€.
Le motivazioni dell’azienda sono state che la lettera era stata inviata, ma in ritardo rispetto alla regolamentazione del settore, la quale prevede un preavviso di 3 mesi decorrenti dal primo giorno successivo della ricezione della stessa.
Lettera inviata o no, sta di fatto che la nostra assistita è riuscita a rientrare in possesso delle somme ritenute di aver pagato ingiustificatamente.
Hai ricevuto una modifica dei prezzi del tuo contratto e non sai come muoverti?
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