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Scontrini pazzi a Bisceglie: 1,50 euro per togliere i pomodorini dalla pizza

Togliere un ingrediente dalla pizza? Devi pagare. Scoppia la polemica sui social per il caso della pizzeria di Bisceglie

Un sovrapprezzo per togliere un ingrediente dalla pizza. Non è uno scherzo, ma quanto accaduto a Bisceglie, dove la nuotatrice locale Elena Di Liddo ha deciso di condividere sui social un episodio che, a suo dire, sfiora l’assurdo. In una storia pubblicata su Instagram, l’atleta ha mostrato la foto dello scontrino ricevuto in pizzeria, evidenziando la voce “no pomodorini” accompagnata dalla cifra di 1,50 euro.

«Pagare 1,50 euro per una cosa che non ho neanche mangiato è veramente triste e a tratti vergognoso», ha scritto Di Liddo, aggiungendo che la pratica sarebbe “al limite del legale”. E in effetti, se pagare un extra per un’aggiunta può sembrare normale, è difficile giustificare un addebito per qualcosa che viene tolto, e che dunque non comporta né costi di materia prima né lavoro supplementare.

La vicenda ha immediatamente sollevato polemiche e commenti, riaccendendo il dibattito sulle cosiddette “follie da scontrino” che, soprattutto in estate e nelle zone turistiche, tornano ciclicamente alla ribalta. A intervenire è stato anche Giulio Pastore, Direttore Generale Puglia di Consumerismo, che ha commentato senza mezzi termini: «Non possiamo accettare che i consumatori vengano penalizzati con costi extra per richieste che non comportano alcun lavoro o spesa aggiuntiva per l’esercente. La trasparenza dei prezzi è un obbligo, non un’opzione».

Pastore ha ricordato che la Puglia non è nuova a episodi di prezzi eccessivi e voci di scontrino discutibili, sottolineando la necessità di una maggiore vigilanza; ecco i suoi consigli ai cittadini: “Controllare sempre lo scontrino prima di pagare, chiedere spiegazioni per ogni voce extra e pretendere una giustificazione chiara, fotografare eventuali anomalie, segnalare subito i casi sospetti alle associazioni dei consumatori e, soprattutto, non accettare sovrapprezzi ingiustificati, esercitando il proprio diritto al rifiuto.”

L’episodio di Bisceglie, al di là del singolo importo, mette in luce un problema più ampio: la mancanza di regole chiare e di controlli capillari in un settore in cui la discrezionalità di alcuni esercenti può trasformarsi in un danno per il cliente. E se la denuncia arriva da un volto noto come Elena Di Liddo, è facile immaginare quanti altri consumatori, ogni giorno, si trovino a pagare costi extra che non dovrebbero nemmeno esistere.

Questa vicenda non è solo un curioso aneddoto estivo, ma un campanello d’allarme che ricorda a tutti l’importanza di essere consumatori attenti e consapevoli, capaci di riconoscere e denunciare pratiche scorrette, affinché trasparenza e correttezza diventino la regola e non l’eccezione.

Fonte: norbaonline.it

Barbara Molinario

Barbara Molinario è giornalista ed esperta di comunicazione, con oltre venticinque anni di esperienza nel mondo dell’editoria. Opinionista indipendente, interviene su temi legati ai consumi e alla tutela dei consumatori. Collabora con numerose testate giornalistiche, agenzie stampa, web, radio e TV, tra cui TG1, Rai Parlamento, Unomattina, Estate in Diretta, Tg2 Costume e Società, Agorà, Mi Manda Rai 3, TGR Lazio, Mattino Cinque, Ansa, Aska, Adn Kronos. È anche speaker radiofonica. Esperta di moda e costume, è direttrice del magazine Fashion News Magazine. Segretario Generale dell’associazione no profit Consumerismo, si occupa di promozione dei diritti dei cittadini e sensibilizzazione sociale. È inoltre Presidente dell’associazione Road to green 2020, con cui promuove la sostenibilità ambientale attraverso il forum internazionale “La città del futuro” e il contest #roadtogreen, che valorizza artisti, designer e innovatori. Con il progetto Road to pink è attivamente impegnata nella lotta contro la violenza di genere. Progettista di interventi per privati e bandi pubblici, opera nei settori dell’impresa e del sociale, sviluppando iniziative ad alto impatto culturale, ambientale ed educativo. È attivista nel campo della tutela e formazione dei minori. Conta all’attivo progetti come Legal Love e Mangio dopo, che affrontano temi legati al benessere psico-fisico dei più giovani, collaborando con scuole e istituzioni pubbliche. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni e organizzazione eventi, è amministratore della società DBG Management & Consulting srl ed è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio. È stata per anni attiva nel sistema Confindustria. Tra le sue pubblicazioni e produzioni: Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters; Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo; Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini; Riciclare è un’arte; Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti. Come presidente dell’Associazione no profit Road to green 2020, dal 2016 ogni anno organizza il Forum internazionale “La città del futuro” dedicato alla promozione della sostenibilità ambientale, con il sostegno del Ministero della Transizione Ecologica, tante istituzioni e realtà private attive nel mondo dell’ecologia. Mecenate appassionata di arte e cultura, promuove e favorisce le belle arti, dal 2017 dà voce e spazio a creativi attraverso il contest #roadtogreen sostenendo concretamente artisti, designer, ricercatori, studiosi, letterati. Attivista contro la violenza di genere in ogni forma, tramite il progetto Road to pink dà voce alle donne. Amministratore della società di eventi e ufficio stampa DBG Management & Consulting, è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio, per anni ha militato in Confindustria. Tra le pubblicazioni ed i videocorsi: “Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters.”; “Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo”; “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini.”; “Riciclare è un’arte”; “Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti”.
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