Notizie

Autostrade, “Cashback pedaggi”: Assoutenti lancia l’allarme privacy

Da App di Aspi per rimborsare automobilisti possibili profili di illegittimità. Pronti a ricorrere al Garante della Privacy per tutelare utenti.

Allarme privacy per il Cashback di Autostrade

Il “Cashback” di Autostrade per l’Italia finalizzato a rimborsare gli automobilisti coinvolti nei disagi autostradali potrebbe violare la privacy degli utenti e finire sul tavolo del Garante per la protezione dei dati personali. Lo afferma Assoutenti, in merito all’annunciata iniziativa di Aspi sui rimborsi dei pedaggi.

Da App di Aspi per rimborsare automobilisti possibili profili di illegittimità

A quanto si apprende il Cashback di Autostrade avverrà tramite l’app “Free to X”, sul cui sito web è stata attivata una apposita sezione dedicata alle “Richieste di rimborso per ritardi dovuti a cantieri da lavoro lungo la rete di Autostrade per l’Italia” – spiega Assoutenti – Chi quindi intende ottenere l’indennizzo di Aspi per essere stato coinvolto in disservizi autostradali, dovrà fornire tutti i propri dati alla App in questione, informazioni sensibili anche ai fini del tracciamento degli spostamenti dei cittadini.

85% dei pedaggi possono essere rimborsati in modo automatico

“Si tratta di una scelta assurda che potrebbe ledere la privacy degli automobilisti – attacca il presidente Furio Truzzi – Oggi il 62% degli utenti che utilizzano le autostrade paga i pedaggi attraverso Telepass, il 23% con carte di credito e solo il 15% in contanti. Questo significa che l’85% degli automobilisti potrebbe ottenere in modo automatico il rimborso spettante, senza presentare alcuna richiesta e senza dover cedere i propri dati sensibili a terzi”.

Pronti a ricorrere al Garante della Privacy per tutelare utenti

“Dubbi anche sulla possibilità che i rimborsi avvengano tramite bonifico, operazione che comporterebbe un costo bancario che potrebbe essere scaricato sulla collettività – prosegue Truzzi – Attendiamo ora risposte chiare da parte di Aspi e, se non saranno studiate modalità di rimborso automatiche, senza richiesta da parte degli automobilisti e rispettose della privacy degli utenti, siamo pronti a ricorrere al Garante della Privacy contro il “Cashback” di Autostrade”.

Back to top button