Editoriale di Luigi Gabriele
“In queste ore, stiamo conducendo una battaglia cruciale contro le truffe nei contratti di energia, gas e telecomunicazioni. Come è noto, ogni giorno consumatori, imprese e comuni sono bersagliati da migliaia di tentativi di raggiro, tra telefonate insistenti e vendite porta a porta. Siamo costretti a contrastare, spesso con le nostre sole forze, venditori senza scrupoli che mirano esclusivamente a stipulare contratti vantaggiosi per loro, non per noi. Ogni utenza, in media, vale circa 100 euro: denaro che non deriva da vendite etiche, ma da vere e proprie truffe e raggiri, che portano a prezzi elevati e offerte ingannevoli.
Questo è il motivo per cui subiamo quotidianamente innumerevoli tentativi di raggiro. Molti non sanno che per ogni contratto venduto, le società mandanti (come aziende a partecizione pubblica o persino municipalizzate) pagano ai venditori circa 60-70 euro. In questo mercato, non è richiesta alcuna abilitazione o certificazione professionale per vendere contratti. Basta dichiarare di volerlo fare per trovare chi è disposto a farti iniziare. In un contesto dominato da dati illegali, stalking telefonico, truffe e raggiri, gli unici a trarre vantaggio sono i dipartimenti marketing delle società energetiche, che ottengono grandi risultati a scapito dell’economia del paese, messa in ginocchio da questa mancanza di etica.
Questi soggetti trovano spesso sostegno in alcuni parlamentari, che hanno ottenuto il privilegio di essere eletti senza dover conquistare il consenso popolare. Tuttavia, l’intero sistema politico ne paga le conseguenze, poiché il malcontento dei cittadini ha raggiunto il culmine e la sopportazione verso chi agisce impunemente è ormai esaurita.
Una volta eletti, quei parlamentari che godono del privilegio di essere stati inseriti nelle liste senza doversi guadagnare il voto, fanno ciò che viene loro richiesto dai portatori di interesse di queste aziende, che letteralmente stazionano fuori dai loro uffici. Ignorano che la loro accondiscendenza porterà a una netta perdita di sostegno elettorale, poiché, come dimostrato dai recenti governi, il consenso è così volatile che il 30% di oggi non garantisce lo stesso risultato domani.
Mi appello, quindi, al Presidente del Consiglio, affinché richiami all’ordine i suoi parlamentari, che stanno danneggiando l’immagine del governo, anteponendo gli interessi delle società energetiche a quelli del popolo. Queste società, agendo in modo sconsiderato e senza limiti, stanno minando l’intero paese.
Abbiamo semplicemente chiesto che chi vende contratti di energia, gas e telecomunicazioni abbia un nome e cognome, sia un professionista e si assuma la responsabilità di ciò che vende, sia come libero professionista che come dipendente. Nonostante ciò, le società energetiche continuano a ostacolare questa misura e troppi parlamentari rispondono ai loro ordini anziché a quelli degli elettori. Abbiamo reinserito l’emendamento che richiede (non obbligatoriamente) che chi vende energia e gas sia un professionista. Vedremo chi si opporrà e, in tal caso, renderemo pubblici i motivi e i mandanti attraverso un’operazione trasparenza. Per le marionette non ci sarà più spazio, ed ormai è facile far sapere sia chi sono le marionette che i manovratori.
Comunicato Stampa congiunto Consumerismo/ASSIUM
In tema di energia Governo e Parlamento possono difendere gli utenti italiani sempre più in balia del telemarketing aggressivo e di operatori scorretti che piazzano contratti fregatura ai consumatori e fanno salire enormemente la spesa per luce e gas di famiglie, imprese e paradossalmente anche agli enti locali come i comuni, salvaguardando i bilanci del Paese. L’appello di Assium, l’associazione degli utility manager, e di Consumerismo No profit, associazione indipendente dei consumatori italiani, che chiedono a gran voce di approvare l’emendamento al Decreto Bollette che riconosce in Italia una nuova figura professionale: il consulente per la gestione delle utenze dei servizi energetici e di telecomunicazioni (anche detto utility manager o manager delle utenze), con la funzione di assistere famiglie e imprese nella gestione delle offerte e dei contratti relativi a energia e tlc, e soprattutto difenderli dalle truffe e dai raggiri, attribuendo chiaramente la possibilità di sottoscrivere i contratti alla responsabilità di venditori che devono essere esperti, professionali e soprattutto riconoscibili come avviene per i settori bancari, assicurativo e immobiliare.
“La Commissione attività produttive della Camera ha la possibilità di approvare l’emendamento presentato da FdI, spiega il presidente Assium, Federico Bevilacqua – Una misura a costo zero per il bilancio dello Stato, se si considera che il riconoscimento di questa figura si pone in linea con l’art. 5 del medesimo decreto che prevede “misure urgenti per la trasparenza e la confrontabilità delle offerte dei mercati al dettaglio di energia elettrica e gas”, e che l’emendamento offre a consumatori, enti pubblici e imprese un aiuto concreto per orientarsi tra le offerte, contrastare pratiche scorrette e scegliere con maggiore consapevolezza i contratti”.
“Con questa decisione Governo e Parlamento posso ridurre la spesa energetica degli italiani, aiutando gli utenti di luce e gas sempre più in balia di call center e operatori scorretti che fanno firmare contratti poco convenienti a tariffe più alte rispetto a quelle presenti sul mercato, approfittando delle scarse conoscenze in materia dei consumatori” – aggiunge Bevilacqua.
“Questa misura si allinea perfettamente alle finalità del decreto bollette, ci appelliamo ad Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della commissione Attività produttive, perché si è mostrato sensibile ai temi delle bollette e all’impatto che hanno su consumatori, imprese ed enti locali, ma soprattutto ci appelliamo a tutti i parlamentari di ogni schieramento affinché approvino l’emendamento che aiuta gli italiani a combattere il caro-energia con strumenti più efficaci” – conclude il presidente di Consumerismo No Profit, Luigi Gabriele.