Si tratta di una vera e propria cornice regolatoria per chi produce contenuti a fini commerciali sui social media. Il testo nasce dall’urgenza di garantire trasparenza, correttezza e tutela dei consumatori – soprattutto i più giovani – di fronte alla crescente influenza che creator e testimonial digitali esercitano nelle scelte d’acquisto.
Le disposizioni si applicano agli “influencer rilevanti”, ossia:
- Chi ha almeno 500.000 follower su una singola piattaforma;
- Chi totalizza più di 1 milione di visualizzazioni mensili.
Tali soggetti devono iscriversi a un Registro pubblico AGCOM e rispettare una serie di obblighi informativi e comportamentali, simili a quelli previsti per gli editori tradizionali.
Il Codice impone agli influencer:
- Chiarezza nell’etichettare i contenuti pubblicitari (es. uso di tag);
- Tutela dei minori, vietando contenuti inappropriati o pericolosi;
- Rispetto della proprietà intellettuale, della dignità umana e divieto di hate speech;
- Obbligo di correttezza informativa, evitando contenuti manipolativi o ingannevoli.
Benché la riforma rappresenti un importante passo avanti nella regolazione dell’influencer marketing, permangono criticità rilevanti:
- Il Codice riguarda solo gli “influencer rilevanti”, lasciando scoperto un vasto sottobosco di micro-influencer che, seppur con bacini più piccoli, operano con modalità analoghe e spesso più opache;
- La vigilanza effettiva è affidata all’AGCOM, ma non è chiaro se le risorse e i mezzi a disposizione saranno sufficienti per assicurare un controllo capillare in un contesto in continua evoluzione;
- Il consumatore resta l’anello debole, spesso inconsapevole dell’intento promozionale dietro contenuti apparentemente “neutri”.
È essenziale che i consumatori acquisiscano maggiore consapevolezza rispetto a ciò che vedono online. Diffidate da contenuti che non indicano chiaramente se si tratta di pubblicità o che promuovono prodotti in modo troppo entusiasta senza riferimenti trasparenti a sponsor o collaborazioni.
In qualità di associazione dei consumatori, siamo disponibili a ricevere segnalazioni (clicca qui per iscriverti all’Associazione e scaricare il modulo) su:
- contenuti promozionali non dichiarati;
- collaborazioni sospette tra influencer e brand;
- post o video potenzialmente pericolosi o ingannevoli, in particolare se rivolti a minori.
Le segnalazioni saranno oggetto di attenta istruttoria e, nei casi più gravi, potranno essere trasmesse formalmente all’AGCOM per l’apertura di un procedimento.
In conclusione, il Codice AGCOM per gli influencer è un primo tentativo – ancora parziale – di introdurre regole chiare nel caos della comunicazione digitale. Ma come sempre, una buona legge è utile solo se ben applicata. Il ruolo attivo dei consumatori e delle loro rappresentanze sarà decisivo per rendere questa normativa davvero efficace.