
L’esplosione avvenuta stamattina 4 luglio in un distributore di benzina e GPL in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino a Roma, ha scosso la città ben oltre l’onda d’urto. Ventuno feriti, di cui diversi soccorritori, una colonna di fumo visibile da chilometri di distanza, danni ingenti a edifici e attività commerciali, la paura diffusa tra i cittadini e una comunità ancora sotto shock. Se le notizie ufficiali, per fortuna, non registrano vittime, i danni sociali, ambientali ed economici sono rilevanti e duraturi.
“Gravissime sono le conseguenze dell’incendio e della conseguente forte esplosione verificatasi a Roma questa mattina e che ha coinvolto persone e cose.” Il commento dell’Avvocato Barbara Puschiasis, Vicepresidente di Consumerismo. “Le cause sono in corso di accertamento ma ciò che è importante fare ora è documentare i danni e raccogliere testimonianze siano esse di persone, video o fotografiche. Tutto ciò è utile sia per documentare il danno subito da chi è rimasto coinvolto, sia per aiutare le autorità a fare chiarezza su quanto successo e definirne le cause. Considerate le dimensioni del drammatico evento verificatosi ci appelliamo anche al Comune e al Governo affinché vengano poste in essere le misure necessarie a sostegno di coloro che oggi si trovano tragicamente coinvolti e che stanno subendo gravissime conseguenze. Consumerismo, attraverso i propri esperti, è al lavoro per dare supporto a chi si è trovato coinvolto. Specifichiamo che l’assicurazione incendio per casa e auto è attivabile solo se è stata stipulata da chi ha subito il danno. Altrimenti risponderà chi ha causato il danno.”
Consumerismo si interroga su quanto costi davvero un incidente di questo tipo, in termini misurabili ma anche in quelli spesso ignorati: l’impatto sulle famiglie, sui servizi pubblici, sull’ambiente e sul tessuto urbano.
1. Quanto costa un incidente del genere?
Un’esplosione di questa portata comporta costi diretti e indiretti.
Costi diretti immediati:
- Cure mediche per i 21 feriti, incluse terapie per ustioni e traumi: si stimano tra 200.000 e 400.000 euro, considerando i costi ospedalieri medi per paziente e il coinvolgimento di operatori delle forze dell’ordine.
- Intervento dei soccorsi (ambulanze, vigili del fuoco, protezione civile, polizia, carabinieri): un’operazione complessa e lunga, con decine di uomini coinvolti, mezzi impiegati, turni straordinari. Stima prudenziale: altri 150.000 euro.
- Danni alle strutture (abitazioni, attività commerciali, centro sportivo, piscina, parco pubblico, automobili): le prime valutazioni parlano di oltre 1 milione di euro, ma il dato potrebbe raddoppiare nei prossimi giorni.
Costi indiretti:
- Sgombero e messa in sicurezza dell’area: chiusura delle strade, evacuazioni, verifiche strutturali. Stima dei costi: tra 300.000 e 500.000 euro
- Perdite economiche per i commercianti e le attività danneggiate o inaccessibili. Stima dei costi: tra 400.000 e 700.000 euro
- Costi assicurativi per privati e enti pubblici, che si tradurranno in premi più elevati nei prossimi anni. Stima dei costi: almeno 200.000 euro nel primo anno, con effetti prolungati nel tempo
2. Quale costo per la città?
Roma ha subito una ferita non solo simbolica ma concreta.
- Il disagio alla mobilità urbana, in una zona già congestionata, ha impattato sul traffico cittadino e sulla vita di migliaia di persone.
- Il danno all’immagine della Capitale: episodi simili mettono in discussione l’affidabilità delle infrastrutture e della sicurezza urbana.
- Le risorse pubbliche destinate all’emergenza non erano pianificate e verranno sottratte ad altri servizi, in un momento in cui la città affronta temperature elevate, interruzioni di elettricità continue, incendi boschivi e un sistema sanitario sotto pressione.
3. Quale costo per i cittadini?
I residenti pagano il prezzo più alto:
- Emotivamente, con la paura, la rabbia e l’incertezza: molte persone si sono ritrovate i vetri delle finestre esplosi in casa, altre sono scappate in ciabatte, alcune ancora con traumi da shock.
- Materialmente, con case danneggiate, automobili distrutte, attività interrotte. Alcune famiglie sono rimaste senza una casa sicura, altre senza il proprio negozio o punto vendita. Stimiamo tra 1,5 e 2 milioni di euro.
- Socialmente, perché le istituzioni devono rispondere con prontezza non solo all’emergenza, ma alla ricostruzione e al sostegno dei cittadini colpiti.
4. Quale costo per gli utenti?
I fruitori del centro sportivo e della piscina, ad esempio, rischiano di non poter usufruire della struttura per settimane, se non mesi.
I gestori dell’impianto, oltre a riparare i danni, dovranno affrontare la perdita economica legata alle prenotazioni estive, che spesso rappresentano l’entrata principale della stagione.
E, ancora, gli automobilisti che si servivano regolarmente di quel distributore, oggi ne perdono l’accesso e in alcuni casi i veicoli.
Va ricordato che una gestione non sicura della fase di scarico del GPL, se confermata come causa, rappresenta un rischio sistemico. Gli utenti non possono accettare che il rifornimento, atto quotidiano, sia potenzialmente mortale.
5. E a livello ambientale?
Le immagini del “fungo” nero nel cielo romano parlano chiaro.
- La combustione di GPL e benzina ha rilasciato idrocarburi in atmosfera, tossici e pericolosi per la salute.
- Il suolo e probabilmente le falda acquifere nella zona sono a rischio contaminazione.
- I residui tossici dell’esplosione e dell’incendio si sono depositati nel parco vicino, nella piscina, e probabilmente anche nelle case limitrofe.
Le conseguenze ambientali non si risolvono in pochi giorni. Saranno necessari monitoraggi, bonifiche, analisi, il cui costo – a meno di accertate responsabilità – sarà sostenuto dalla collettività.
Serve prevenzione, non solo emergenza
Ogni incidente come questo, oltre al dolore, lascia un conto salatissimo per la città, per i cittadini, per l’ambiente e per le casse pubbliche.
Consumerismo chiede:
- Trasparenza immediata sulle cause dell’incidente;
- Controlli più severi sui protocolli di sicurezza nei distributori;
- Piani di evacuazione chiari e noti alla popolazione in aree ad alto rischio;
- Supporto economico immediato alle persone danneggiate;
- E soprattutto: una riflessione seria sul modello urbano e sulla prossimità di impianti pericolosi ad abitazioni, scuole, centri sportivi.
In una città che vive ancora le conseguenze dell’incuria, dell’abusivismo e della gestione emergenziale, ogni esplosione non è solo una tragedia: è un atto d’accusa contro la nostra capacità di prevenire, pianificare e proteggere.