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La moda parla di noi: Ida Galati presenta “Il linguaggio segreto della moda”

Intervista a cura di Barbara Molinario per Consumerismo

La moda, in Italia, non è solo un settore economico trainante, ma è anche una forma di linguaggio, un codice silenzioso che racconta chi siamo, cosa vogliamo comunicare e, spesso, anche cosa vogliamo nascondere. In un’epoca in cui si corre dietro alle tendenze con un clic, serve fermarsi e riscoprire il valore dell’abito come scelta consapevole.

A parlarcene, in modo chiaro e coinvolgente, è Ida Galati, ex psicoterapeuta e oggi fashion teller, che nel suo primo libro *Il linguaggio segreto della moda*, edito da Giunti, ci accompagna in un viaggio iconico tra stile, identità e benessere personale. La presentazione ufficiale si terrà giovedì 15 maggio a Roma, presso la Kou Gallery, con una performance immersiva che unisce arte, moda e parola.

Abbiamo intervistato Ida Galati, che ci ha spiegato perché la moda non è solo una questione estetica, ma un potente strumento di espressione e consapevolezza, anche per i consumatori.

Ida, perché un libro sulla moda oggi, e perché con questo taglio?

Perché oggi più che mai, in un momento di sovraesposizione mediatica e di fast fashion spinto, abbiamo bisogno di rallentare e chiederci: “Cosa sto dicendo davvero con ciò che indosso?”. Il mio libro nasce dall’unione tra il mio background psicoterapeutico e il mio lavoro come fashion teller: ho voluto offrire uno strumento pratico e riflessivo, che aiutasse le persone a conoscersi meglio attraverso il proprio stile.

Nel libro parli di “moda terapeutica”: cosa significa?

Significa che l’abbigliamento può essere un alleato del nostro benessere. Non per forza deve essere costoso o griffato, ma deve parlare di noi, farci sentire a nostro agio. Quando ci vestiamo in modo coerente con ciò che siamo, stiamo meglio, e anche le relazioni con gli altri migliorano. Ogni giorno comunichiamo qualcosa, anche quando non ce ne rendiamo conto.

Qual è l’errore più comune che vedi nei consumatori?

Inseguire la moda senza ascoltarsi. Siamo bombardati da pubblicità e social che ci suggeriscono cosa indossare per essere “alla moda”, ma ciò che conta davvero è trovare un proprio stile. Comprare meno, ma meglio. Investire in capi che durano, che ci rappresentano, che ci fanno stare bene: questo è anche un atto di consumo responsabile.

Che rapporto hai con il fast fashion?

Personalmente lo evito nonostante capisca sia un’opportunità democratica per chi ha budget limitati, ma spesso a comprare tanto e troppo fast fashion è anche chi il budget ce l’ha. Nel libro parlo proprio di questa “fame di capi” che spesso nasconde altri bisogni. L’obiettivo è costruire un guardaroba sostenibile, non solo in senso ambientale, ma anche emotivo: pieno di capi che amiamo, che usiamo davvero, che ci rispecchiano.

Qual è il messaggio più forte che vuoi lasciare ai lettori?

Che non esiste una moda giusta per tutti, ma esiste la moda giusta per ciascuno di noi. Lo stile è libertà, e il consiglio più prezioso che posso dare è: imparate ad ascoltarvi. I vestiti sono strumenti di potere gentile: sanno chi siete, anche quando voi non lo sapete ancora.

Perché questo libro è utile anche ai consumatori più attenti?

Perché unisce il piacere della lettura all’utilità di una guida pratica. Parlo di stile, ma anche di memoria, emozione, sostenibilità. C’è una parte teorica, una parte ispirazionale con ventidue figure iconiche che rappresentano undici stili, e infine una parte operativa con suggerimenti per fare ordine nell’armadio, evitare acquisti inutili e scegliere con più consapevolezza. È un libro che fa bene allo stile… e al portafoglio.

Il linguaggio segreto della moda è, in conclusione, un libro che parla a tutti: appassionati di moda, professionisti del settore, ma soprattutto consumatori curiosi, che vogliono tornare a scegliere in modo più autentico. Perché, come ci ricorda Ida Galati, “essere se stessi è sempre la tendenza più elegante”.

Barbara Molinario

Giornalista, direttrice del giornale Fashion News Magazine, collabora da oltre venti anni con diverse testate giornalistiche. Esperta di costume e moda. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni, organizzazione eventi. Speaker radiofonica. Come presidente dell’Associazione no profit Road to green 2020, dal 2016 ogni anno organizza il Forum internazionale “La città del futuro” dedicato alla promozione della sostenibilità ambientale, con il sostegno del Ministero della Transizione Ecologica, tante istituzioni e realtà private attive nel mondo dell’ecologia. Mecenate appassionata di arte e cultura, promuove e favorisce le belle arti, dal 2017 dà voce e spazio a creativi attraverso il contest #roadtogreen sostenendo concretamente artisti, designer, ricercatori, studiosi, letterati. Attivista contro la violenza di genere in ogni forma, tramite il progetto Road to pink dà voce alle donne. Amministratore della società di eventi e ufficio stampa DBG Management & Consulting, è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio, per anni ha militato in Confindustria. Tra le pubblicazioni ed i videocorsi: “Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters.”; “Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo”; “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini.”; “Riciclare è un’arte”; “Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti”.
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