Borsa della SpesaLa Rubrica del Presidente

Spreco Alimentare, Lollobrigida ha ragione. Ecco i motivi

Comprendere le motivazioni profonde dello spreco alimentare è il primo passo per sviluppare soluzioni efficaci e costruire un futuro più sostenibile per tutti. Il Ministro Lollobrigida ha ragione! Lo dice l'associazione dei consumatori indipendete da sindacati e gruppi di potere, Consumerismo No profit

Lo spreco alimentare: un’indagine sulle motivazioni profonde

Lo spreco alimentare è un problema complesso e multifattoriale, che va ben oltre la semplice cattiva gestione del cibo. Per affrontarlo efficacemente, è necessario scavare a fondo e comprendere le motivazioni profonde che lo alimentano.

A livello individuale:

Confusione sulle date di scadenza: Spesso si confonde la data di scadenza con il termine minimo di conservazione, portando a scartare cibo ancora perfettamente commestibile.
Acquisti impulsivi e pianificazione inadeguata: La mancanza di una lista della spesa e la tendenza a cedere alle offerte speciali possono portare ad acquistare più cibo del necessario.
Porzioni eccessive: La tendenza a cucinare o servire porzioni troppo abbondanti contribuisce allo spreco domestico.
Mancanza di consapevolezza: Molte persone non sono pienamente consapevoli dell’impatto ambientale ed economico dello spreco alimentare.

A livello sistemico:

Standard estetici rigidi: La grande distribuzione spesso rifiuta prodotti agricoli che non soddisfano determinati standard estetici, anche se perfettamente commestibili.
Inefficienze nella catena di approvvigionamento: Problemi logistici, di trasporto e di conservazione possono causare il deterioramento del cibo prima che raggiunga i consumatori.
Marketing e promozioni: Le strategie di marketing possono incoraggiare l’acquisto di quantità eccessive di cibo, contribuendo allo spreco.
Mancanza di infrastrutture per il recupero e la redistribuzione: La mancanza di strutture adeguate per recuperare e redistribuire il cibo in eccesso limita le possibilità di combattere lo spreco.

Affrontare il problema:

Per contrastare lo spreco alimentare, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga individui, aziende e istituzioni.

Educazione e sensibilizzazione: Informare i consumatori sull’importanza di una corretta gestione del cibo, sulla lettura delle etichette e sulla pianificazione degli acquisti.
Miglioramento delle pratiche nella filiera alimentare: Ridurre le inefficienze logistiche, promuovere la vendita di prodotti “brutti ma buoni” e incentivare la donazione delle eccedenze alimentari.
Sviluppo di infrastrutture per il recupero e la redistribuzione: Creare una rete efficiente di organizzazioni e strutture in grado di recuperare e redistribuire il cibo in eccesso a chi ne ha bisogno.
Politiche e normative: Introdurre incentivi per la riduzione dello spreco alimentare e sanzioni per chi lo produce in modo irresponsabile.

Il Ministro Lollobrigida ha ragione. Contestarlo su tutto è tipico solo di chi è messo li ha parlare a difesa di interessi consolidati. Come quelli sindacali(che non difendono i braccianti) o delle organizzazioni di potere.

 

Luigi Gabriele

Luigi Gabriele è un giornalista (iscritto al'ODG del Lazio) e comunicatore pubblico (iscritto all'associazione di categoria), con una solida expertise in relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. La sua formazione accademica include una laurea in Scienze Politiche Universià Sapienza di Roma con indirizzo politico amministrativo e una specializzazione in affari regolatori, relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. Dopo aver maturato diverse esperienze professionali in aziende e università, dal 2008 è attivamente impegnato nel sociale come attivista per la tutela dei consumatori. In questo ambito, ha ricoperto il ruolo di esperto e comunicatore pubblico per le principali organizzazioni del settore. Luigi Gabriele è un consulente stabile per i principali media italiani in materia di economia & consumi. La sua competenza è riconosciuta anche a livello istituzionale, essendo componente dei gruppi di lavoro sulla tutela del consumatore del Ministero dello Sviluppo Economico e avendo fornito consulenza specialistica a numerose commissioni parlamentari su testi legislativi riguardanti la protezione dei consumatori. Attualmente, è presidente di Consumerismo no profit, la lobby indipendente dei consumatori italiani. E' docente in comunicazione pubblica presso il Master di secondo livello in "Management e governance della pubblica amministrazione" dell'Università Niccolò Cusano. La sua carriera testimonia un impegno costante per l'informazione, la difesa dei diritti e la promozione della conoscenza. presidenza@consumerismo.it www.luigigabriele.it

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