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Aumenti in bolletta, appesi al TAR. Ecco come restare aggiornati

Se la giustizia amministrativa respingerà il ricorso delle aziende dell'energia condannate dall'Antitrust per aver alzato i prezzi delle bollette queste stesse aziende si troveranno a dover rimborsare i consumatori "di un miliardo di euro ma forse anche molto di più". Ecco perchè secondo noi i consumatori hanno ragione.

17 Luglio 2024: possibili rimborsi miliardari per i consumatori

Il capo dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, ha detto in una trasmissione TV che alcune compagnie di energia, nonostante fosse vietato, hanno aumentato i prezzi dell’energia. L’Antitrust, che controlla che le aziende non facciano concorrenza sleale o inganni, ha scoperto che 19 compagnie hanno fatto questo, di cui 6 fornitori hanno deciso di fare ricorso contro la decisione dell’Antitrust davanti ai giudici. Se i giudici decidono che l’Antitrust ha ragione, queste compagnie dovranno pagare più di un miliardo di euro ai clienti vittime di modifiche dei prezzi illeggitime. Questa somma è solo una stima iniziale e potrebbe essere anche maggiore, considerando che ci sono circa 9 milioni di consumatori coinvolti.

Secondo la nostra Associazione dovrà essere data ragione ai consumatori, i quali il prossimo 17 Luglio dovrebbero festeggiare l’accesso ai rimborsi, i quali si spera, oltre l’accoglimento, vengano erogati in modalità automatica.

Ecco spiegato il motivo.

Il punto cardine della vicenda è la comunicazione di rinnovo/modifica e il relativo “quantum” delle tariffe.

Per chi ricorderà anni fa, i fornitori potevano inserire le comunicazioni di variazione di prezzo direttamente nelle bollette, successivamente ciò fu vietato per un discorso di trasparenza e “leggibilità” dell’informazione, introducendo così una comunicazione separata.

Tale comunicazione deve essere inviata dai fornitori con un anticipo di almeno 3 mesi rispetto alla variazione, dove il periodo dei 3 mesi decorre dal primo giorno del mese successivo alla ricezione della lettera.

In una periodo di “pace energetica” nessuno si era preoccupato che questa comunicazione potesse essere inviata anche in forma semplice, quindi tramite email o posta ordinaria, non garantendo un’effettiva consegna. Mentre nell’ultimo anno si è assistito a prezzi di rinnovo veramente fuori di testa (proprio ieri ultimo caso di aumento dell’800%!!!!).

A tali percentuali di incremento non si può permettere che la comunicazione si consideri ricevuta, salvo prova contraria, trascorsi 10 giorni dall’invio.

Qui, a nostro avviso, entra in gioco il principio di buona fede.

Il principio di buona fede è un cardine fondamentale del diritto civile italiano, il quale implica onestà, correttezza e lealtà nelle azioni e nelle intenzioni delle parti coinvolte in un accordo o in un contratto.

La riflessione che sorge spontanea “chi avrebbe accettato condizioni in aumento del 200/400/800% se solo ne fosse venuto effettivamente a conoscenza?

In secondo punto si potrebbe considerare anche la posizione dominante delle società coinvolte nel settore utility, ai quali sarebbe vietato imporre direttamente o indirettamente prezzi di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose.

Ecco perché secondo noi il 17 Luglio il Tar e il Consiglio di Stato dovrebbero confermare le sanzioni e concedere la possibilità ai consumatori di essere rimborsati, andando ben oltre di quelli che sono gli aspetti dell’ormai famoso art. 3 del Decreto Aiuti bis (il quale potrebbe essere discutibile).

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Giovanni Riccobono

Da oltre 10 anni impegnato nel settore energetico ha deciso di specializzare la sua figura nella tutela energetica ovvero nel garantire diritti e doveri dei consumatori nel mondo delle utility luce e gas. Le sue competenze nel settore energetico sono certificate dalla norma UNI 11782:2020 di Utility Manager. Blogger e divulgatore energetico è autore di 3 libri per tutela energetica dei consumatori. Ha preso parte inoltre a diverse iniziative per aumentare l’informazione e la consapevolezza dei consumatori di energia elettrica e gas. È un conciliatore esperto nelle controversie energetiche: nel triennio 2019-2022 ha gestito oltre 2000 reclami, recuperando oltre 300.000€ a favore dei consumatori nelle controversie energetiche.

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