Osservatorio C.E.R.

Differenze tra autoconsumo collettivo e Comunità Energetiche

A cura dell'Avv. Ludovica Terenzi - Legal Counsel di GreenSquare Italia.

Sempre più spesso si sente parlare di Comunità Energetiche e del così detto autoconsumo collettivo.
Queste rappresentano le due configurazioni principali con cui due o più utenze possono decidere di associarsi per condividere energia prodotta da impianti rinnovabili.

La differenza principale consiste nel numero di immobili coinvolti all’interno dello schema.

In particolare, ci si riferisce al termine autoconsumo collettivo quando ci si riferisce ad un gruppo di almeno due autoconsumatori che agiscono all’interno dello stesso condominio o dello stesso immobile. Il caso scuola è quello dell’impianto fotovoltaico che viene installato sopra il lastrico solare condominiale e che viene utilizzato sia per le utenze comuni che per le utenze singole.

Con il concetto di Comunità Energetica si trascende, invece, il singolo immobile per andare a coinvolgere una platea di cittadini o soggetti (e di edifici) maggiore. In questo caso sarà necessario costituire una entità giuridica basata sulla partecipazione aperta e volontaria.

Tale ente giuridico non è invece obbligatorio nel caso di autoconsumo collettivo. In questo caso sarà sufficiente avere un regolamento tra le parti (un contratto) sottoscritto tra i soggetti aderenti che, nel caso di condominio, può coincidere con il verbale di delibera assembleare.

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