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Il pasticciaccio brutto di mascherine, tamponi e antibiotici

Speculazione, cattiva comunicazione o difetto dei mercati? Il punto di Roberto Tascini, Adoc

Di Roberto Tascini, Presidente nazionale ADOC

La caccia alle mascherine FFP2 

È come se fosse una caccia grossa quella alle mascherine FFP2, diventate obbligatorie, dallo scorso 10 gennaio. Inevitabili le ricadute sui costi, anche se il Ministero della Salute ha stretto un accordo con le associazioni di distribuzione e vendita in farmacia per fissare un prezzo massimo a 75 centesimi a mascherina. Ma si trovano anche nei supermercati e si possono comprare on line. Alla fine, a prezzo calmierato le mascherine quanto costano? E poi, sono tutte a norma? Le stesse aziende produttrici dei Dpi, infatti, denunciano la presenza sul mercato di dispositivi che hanno dimostrato di garantire un livello di protezione non adeguato e non rispondente ai parametri della normativa di riferimento (EN 149), e parliamo di acquisti fatti attraverso farmacie e shop on line.
A seguito di obblighi e a volte raccomandazioni abbiamo acquistato mascherine e speso non poco. Ci resta la magra consolazione che, essendo dei presidi medici, le spese per le mascherine possono essere detratte in sede di dichiarazione dei redditi. No. Non tutte sono detraibili: obbligatorie ma non detraibili. Si possono portare a detrazione solo quelle con il codice AD, considerate dispositivi medici. Al momento rispondono a queste caratteristiche solo le mascherine chirurgiche mentre le FFP2 e le FFP3, sono annoverate come DPI (dispositivi di protezione individuale). Siamo al paradosso. Più sei protetto dal virus meno sei garantito in sede fiscale.

I Tamponi

E che dire dei tamponi. Fino ad un certo periodo, concomitante con le festività natalizie, sono terminati e quindi introvabili nelle farmacie e nei supermercati. La necessità del tampone, soprattutto il rapido fai da te era legata alla presenza a pranzi, cene e riunioni familiari. Lunghe file e attese. Code e folla. Altro paradosso: se per proteggerti dal virus devi evitare l’assembramento, per verificare se hai il virus devi assembrarti in farmacia.

La sparizione dello Zitromax

Altro punto di criticità della comunicazione è stata la sparizione dello Zitromax, farmaco antibiotico, uno dei più prescritti per le infezioni batteriche e di altri farmaci. E che c’entra con il Covid-19? Perché è diventato irreperibile nelle farmacie? È bastato che qualcuno, discutibile scienziato o solo presenzialista in tv, o anche il medico di base dicesse che era efficace per la cura del virus e si è scatenato il putiferio. Questa è comunicazione efficace efficiente e trasparente?

La lievitazione dei costi: unico punto fermo dopo due anni di Covid

Ci duole dire che, a due anni dalla comparsa del Covid, le domande sono sempre le stesse e l’unico punto fermo di tutte le distorsioni di mercato è la lievitazione dei costi. Le falle di un sistema mal legato, mal gestito e scarsamente organizzato hanno fatto sì che messaggi distorti potessero avere la meglio su informazioni scientifiche corrette e necessarie. Colpa di una comunicazione, istituzionale o meno, che è stata disordinata e poco mirata.
E le conseguenze di tutti questi errori casuali, voluti o inevitabili, sono ricadute esclusivamente sulle spalle delle famiglie, consumatori obbligati.

Il monitoraggio di Adoc

L’ADOC monitora da tempo le tante incongruenze del mercato, denunciandole. L’auspicio è che tutte queste contraddizioni vengano sanate. Abbiamo un ruolo, vegliare sui comportamenti che mancano di trasparenza e che, in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, vanno denunciati. Invitiamo tutti, andando anche sul nostro sito www.adocnazionale.it, a segnalarci disagi, disservizi e speculazioni.

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