
Nel 2024 si registrano segnali incoraggianti in merito alla qualità e continuità del servizio di distribuzione dell’energia elettrica in Italia. Secondo quanto riportato dalla Relazione annuale ARERA, presentata al Governo e al Parlamento il 17 giugno 2024, la durata media delle interruzioni per utente in bassa tensione si attesta a 163 minuti, in miglioramento rispetto ai 185 minuti registrati nel 2023.
Per comprendere se questo dato rappresenti davvero un livello accettabile, abbiamo effettuato un confronto con altri Paesi europei. L’unico dato ufficiale disponibile è quello relativo alla Germania, dove nel 2023 la durata media delle interruzioni è stata di 13,7 minuti per utente (fonte: Forum Netztechnik/Netzbetrieb im VDE). Nel 2022 il dato tedesco era addirittura inferiore ai 2 minuti.
Tornando al nostro Bel Paese, nonostante i miglioramente registrati la durata media resta sopra le tre cifre, facendo registrare. rispetto al 2023, un calo da 115 a 107 minuti al Nord, da 174 a 165 minuti al Centro e da 291 a 244 minuti al Sud.
Peggiora il numero di interruzioni senza preavviso
A fronte del miglioramento nella durata, peggiora però un altro indicatore fondamentale: il numero medio di interruzioni senza preavviso, lunghe e brevi, che passa da 3,43 nel 2023 a 5,12 nel 2024. Un dato allarmante, che evidenzia una crescente imprevedibilità del servizio, con ricadute concrete sulla vita quotidiana e sull’attività economica di famiglie e imprese.
Eventi meteorologici estremi meno impattanti
Il miglioramento nella durata è in parte attribuibile a un minore impatto degli eventi meteorologici estremi rispetto al 2023. Le regioni più colpite nel 2024 sono state Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna.
Nel complesso, le interruzioni senza preavviso imputabili direttamente ai distributori ammontano a 3,68 per utente con una durata media di 44 minuti. Sono escluse da questo conteggio le interruzioni dovute a guasti sulla rete di trasmissione nazionale, condizioni atmosferiche eccezionali, atti di autorità o furti.
Indennizzi automatici: 45 milioni di euro erogati
Nel 2024, le imprese di distribuzione hanno erogato circa 45 milioni di euro in indennizzi automatici per il superamento degli standard di qualità. Di questi:
- 42 milioni di euro sono andati a circa 710.000 utenti in bassa tensione, con un importo medio di 59 € per utente;
- 3 milioni di euro a circa 2.800 utenti in media tensione, con un importo medio di 1.100 € per utente.
Il Direttore Generale di Consumerismo – Giovanni Riccobono – commenta così i numeri emersi dalla relazione “Se da un lato si registra un lieve miglioramento della durata delle interruzioni, dall’altro è allarmante l’aumento del numero di distacchi non preavvisati, che mina la fiducia dei consumatori nella stabilità del servizio. I dati confermano che esistono ancora ampie sacche di inefficienza, soprattutto al Sud, e che non basta l’indennizzo automatico per compensare un servizio inadeguato, spesso il quale provoca profondi disagi e/o danni. La qualità del servizio di distribuzione non può essere valutata solo con numeri medi: servono investimenti reali, trasparenza sui dati locali e responsabilità diretta degli operatori che oggi godono di una posizione monopolistica senza reali meccanismi di concorrenza o accountability.”