
Roma, 03 ottobre 2025 – Come ogni venerdì La Borsa della Spesa, il servizio settimanale di BMTI e Italmercati, con la collaborazione di Consumerismo No Profit, offre una panoramica dei migliori prodotti freschi della settimana che verrà, anticipando convenienze e tendenze di mercato.
Per quanto riguarda la frutta, l’autunno è ormai entrato nel vivo. Tra i frutti più richiesti ci sono i fichi d’India Bastardoni, molto apprezzati per la loro polpa soda e dolce e di qualità superiore rispetto ai fichi detti “comuni” sebbene, all’ingrosso, mantengano prezzi simili, intorno a 1,20 euro/Kg i più piccoli e sui 2,50 euro/kg i più grandi, scendendo del -21,8% rispetto a dodici mesi fa. Prosegue positivamente la campagna dell’uva da tavola, abbondante e con prezzi all’ingrosso medi attorno a 1,70 euro/Kg (-9,6% rispetto al 2024) per tutte le varietà ad eccezione di quella senza semi che raggiunge i 3,00 euro/kg. Inoltre, è iniziata la campagna dei cachi comuni, provenienti principalmente dalla Campania e dall’ Emilia-Romagna, con quotazioni all’ingrosso che variano tra i 2,00 e i 2,80 euro/Kg (-2,5% risetto ad un anno fa); si attestano, invece, su 1,30 euro/kg i cachi vaniglia campani. Nei mercati continuano ad arrivare le mele, di montagna, all’ingrosso intorno a 1,60 euro/Kg mentre il prodotto di pianura, come la Golden e la Gala, restano poco più basse, a circa 1,00 euro/Kg. Ultime battute, infine, per le susine autunnali, tra cui la Stanley, la October Sun e la President che, all’ingrosso, si trovano a circa 1,30 euro/Kg, continuerà la stagione per altre settimane la susina Angeleno.
Le temperature più fresche incidono anche sulle scelte a tavola, spingendo i consumatori a scegliere prodotti tipicamente autunnali, come ad esempio la zucca, simbolo di questa stagione, stabile rispetto alla scorsa settimana e disponibile in diverse varietà, coltivate in tutta Italia. All’ingrosso i prezzi si aggirano intorno a 0,70 €/kg per tutte le varietà ad eccezione della Tonda Delica che si attesta intorno a 1,00 €/kg. Prosegue a gonfie vele la produzione del cavolfiore, favorito dal clima più freddo che ne migliora la qualità. All’ingrosso si attesta mediamente intorno a 1,40 euro/Kg, in calo del 38% rispetto ad un anno fa. Inoltre, si confermano ottime le bietole, con una buona qualità e prezzi contenuti attorno a 1,00 euro/kg, in calo del 7,7% rispetto alla settimana scorsa e del 28,7% rispetto ad un anno fa. Si mantengono basse lSOno in calo del 47% rispetto allo scorso anno le quotazioni del radicchio, la cui produzione abruzzese piano piano lascerà spazio a quella veneta. In particolare, complice una domanda ancora contenuta, è possibile trovare all’ingrosso da 1,80 a 2,20 euro/kg la varietà lungo precoce e da 1,50 a 1,70 il rosso tondo. Infine, continuano ad essere abbondanti i peperoni, soprattutto provenienti dalla Sicilia, con prezzi stabili rispetto alle scorse settimane che si aggirano su 1,50 euro/Kg (-25,3% rispetto al 2024).
Per quanto riguarda il settore ittico, occorre sottolineare che, a partire dal 1° ottobre è entrato in vigore il fermo pesca nel Tirreno, con la sola eccezione delle piccole imbarcazioni che praticano pesca sostenibile, mentre le attività di pesca nell’Adriatico sono tornate pienamente operative. Questo ha portato a un’offerta variegata tra cui è possibile individuare le specie più convenienti, prima tra tutte la lampuga che, nel pieno della stagione, si conferma molto apprezzata con un prezzo all’ingrosso intorno agli 8,00 euro/Kg. Iniziano ad essere molto presenti nei mercati anche i calamari, che, avvicinandosi alle coste, risultano più facili da catturare. Il loro prezzo all’ingrosso oscilla tra i 20,00 e i 25,00 euro/Kg, a seconda della pezzatura. Restano stabili le quotazioni delle orate di allevamento, intorno ai 11,00 euro/Kg, una buona alternativa nei periodi in cui il maltempo non permette le normali attività di pesca. Cresce, inoltre, la richiesta di cefalo, apprezzato per il suo sapore deciso e il prezzo contenuto, intorno ai 3,00 euro/kg per il Bosega. Anche i suri, ideali per fritture leggere, rappresentano una scelta economica con un prezzo che si aggira sui 2,00 euro/Kg. Ancora in attesa di una piena abbondanza, le pannocchie sono già disponibili e, all’ingrosso, si trovano sui 5,00 euro/Kg le pezzature più piccole e sui 7,00 euro/Kg quelle medie. Infine, l’alaccia resta una convenienza del periodo, anch’essa intorno ai 2,00 euro/Kg.
In ultimo, tra le carni, l’equilibrio tra domanda e offerta, conferma la stabilità dei prezzi all’ingrosso del petto di pollo, che oscillano tra 7,90 e 8,20 euro/kg e della fesa di tacchino, tra 9,00 e 9,20 euro/Kg. In calo, invece, i prezzi dei quarti posteriori di vitellone, la cui richiesta inizia ad indebolirsi in questo periodo dell’anno a favore dei tagli utilizzabili per cotture lunghe. In questo caso i prezzi oscillano tra 9,78 e 10,18 euro/Kg.