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Osservatorio Consumerismo – Abitudini degli italiani a tavola (2025)

Nel 2025 il 68% degli italiani si siede ancora a tavola almeno una volta al giorno, ma la convivialità quotidiana lascia spazio a pasti più informali: cresce il consumo in piedi e l’uso di tovagliette, mentre la tavola tradizionale diventa simbolo di momenti speciali.

Secondo un’elaborazione dell’Osservatorio Consumerismo sulle abitudini alimentari e domestiche degli italiani, il rapporto con la tavola sta cambiando, ma non scompare. Piuttosto, si trasforma.

Chi si siede ancora a tavola

Nel 2025 circa il 68% degli italiani dichiara di sedersi regolarmente a tavola almeno una volta al giorno, soprattutto a cena. La percentuale sale all’82% nel fine settimana, quando il pasto torna a essere un momento conviviale.
Rispetto a dieci anni fa, si registra una flessione di circa 12 punti percentuali nella ritualità quotidiana del pasto, legata soprattutto ai ritmi di lavoro e alla diffusione dello smart working.

Mangiare in piedi o “al volo”

Il 32% degli italiani afferma di consumare almeno un pasto al giorno in piedi o in modo informale, prevalentemente colazione e pranzo feriale. Dieci anni fa questa quota era stimata intorno al 20%, segno di un cambiamento strutturale nello stile di vita.

Apparecchiare: chi lo fa ancora

Il gesto di apparecchiare non è scomparso, ma è diventato selettivo.
Il 41% degli italiani apparecchia la tavola ogni giorno
Il 37% lo fa solo nel fine settimana o in occasioni particolari
Il 22% dichiara di non apparecchiare quasi mai, preferendo soluzioni rapide

Nel 2010 la quota di chi apparecchiava quotidianamente superava il 55%.

Tovaglia classica o tovaglietta americana

La tovaglia tradizionale resta un simbolo della convivialità italiana, ma perde centralità nell’uso quotidiano.
Tovagliette all’americana: utilizzate abitualmente dal 54% delle famiglie, soprattutto nei pasti feriali
Tovaglia classica: usata prevalentemente dal 38%, soprattutto la domenica, durante le feste o in presenza di ospiti
Tavolo “nudo” o runner: scelta dal 8%, in prevalenza nelle case più giovani o minimaliste

Dieci anni fa la tovaglia classica era la soluzione principale per oltre il 60% delle famiglie.

Forma del tavolo nelle case italiane

La forma del tavolo riflette abitudini e spazi abitativi:
Rettangolare: 67%
Rettangolare allungabile: incluso nel dato sopra, rappresenta circa un terzo dei casi
Rotondo: 21%
Ovale o forme irregolari: 12%

Il tavolo rotondo è in crescita rispetto al passato, quando non superava il 15%, perché favorisce la convivialità e si adatta meglio agli spazi contemporanei.

Dove si mangia oggi

La distinzione cucina–sala da pranzo si è assottigliata:
Il 59% degli italiani mangia prevalentemente in cucina
Il 24% utilizza ancora una sala da pranzo separata, dato in calo rispetto al 40% dei primi anni Duemila
Il 17% mangia in uno spazio unico cucina–living

La sala da pranzo resta più diffusa nelle famiglie over 55 e nei piccoli centri rispetto alle grandi città.

Il dato culturale

Secondo Consumerismo, il dato più rilevante non è la perdita della tavola, ma la sua trasformazione. La tavola non è più quotidianamente rituale, ma diventa sempre più simbolica: viene curata quando conta davvero. Feste, rientri dei figli, anniversari, momenti di annuncio e condivisione restano fortemente legati allo stare seduti insieme.

Nota metodologica

Dati elaborati dall’Osservatorio Consumerismo su base comparata di ricerche di settore, indagini campionarie, trend di consumo casa-arredo e analisi delle abitudini familiari 2010–2025.

Barbara Molinario

Barbara Molinario è giornalista ed esperta di comunicazione, con oltre venticinque anni di esperienza. Opinionista indipendente, interviene su temi legati alla sostenibilità, ai consumi e alla tutela dei consumatori. Collabora con numerose testate giornalistiche, agenzie stampa, web, radio e TV nazionali tra cui Tg1, Tg2, Tg3, Uno Mattina, Agorà, Restart, Mi Manda Rai3, Mattino 5, Tg Poste, e tante altre. Speaker radiofonica; esperta di moda e costume, è direttrice del magazine Fashion News Magazine. Segretaria generale dell’associazione Consumerismo no profit, si occupa di promozione dei diritti dei cittadini e sensibilizzazione sociale. È inoltre Presidente dell’associazione Road to green 2020, con cui promuove la sostenibilità ambientale attraverso il forum internazionale “La città del futuro” e il contest #roadtogreen, che valorizza artisti, designer e innovatori. Con il progetto Road to pink da voce alle donne ed è attivamente impegnata nella lotta contro la violenza di genere. Project manager, progettista di interventi per privati e bandi pubblici, opera nei settori dell’impresa e del sociale, sviluppando iniziative ad alto impatto culturale, ambientale ed educativo. È attivista nel campo della tutela e formazione dei minori, conta all’attivo progetti come Legal Love e Mangio dopo, che affrontano temi legati al benessere psico-fisico dei più giovani, collaborando con scuole e istituzioni pubbliche. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni e organizzazione eventi, è amministratore della società DBG Management & Consulting srl ed è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio. È stata per anni attiva nel sistema Confindustria. Tra le sue pubblicazioni e produzioni: Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters. Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo. Riciclare è un’arte; Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti.
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