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Nel 2019, 3.243 casi di adescamento dei minori on line. Gravi episodi di intrusione nelle piattaforme DAD

Nel 2020 molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme DAD a scopo di adescamento. 

L’annuncio dell’autorità

Nel Consiglio di domani, 6 maggio 2021, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, a seguito dell’istruttoria condotta dagli uffici, avvierà la procedura per definire le linee guida per il controllo parentale nei servizi di comunicazione elettronica. In attuazione del DL 30 aprile 2020 n.28, Agcom, recependo anche le sollecitazioni del Comitato Nazionale Utenti, costituito presso la medesima, definirà le regole per garantire il controllo parentale e i filtri dei contenuti inappropriati per i minori e il blocco di quelli riservati ai maggiorenni.

“L’obiettivo – ha dichiarato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, in occasione della giornata contro la pedofilia e la pedopornografia – è quello di creare strumenti efficaci di protezione dei minori, dando alle famiglie supporti adeguati e gratuiti che consentano ai giovanissimi un accesso sicuro e controllato al mondo digitale”.

“E’ quanto mai importante cogliere l’occasione dalla celebrazione della giornata nazionale contro la pedofilia per rafforzare, attraverso azioni congiunte, la rete delle istituzioni e delle associazioni competenti per mettere in campo strategie più efficaci ed azioni specifiche che permettano di prevenire e combattere il fenomeno degli abusi sui minori rendendo più sicuro Internet”. Lo ha detto Sandra Cioffi, Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti.

“Secondo i dati della Polizia Postale, diretta da Nunzia Ciardi, con l’emergenza Covid nel nostro Paese – prosegue Cioffi – i reati relativi allo sfruttamento e all’adescamento di minori online sono aumentati nell’ultimo anno del 130%, le persone arrestate dell’86,48% e quelle indagate del 93.9%. I casi trattati sono stati complessivamente 3.243, il 132,3% in più rispetto al 2019. Inoltre, nel 2020 molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme DAD a scopo di adescamento. Proprio per questo il CNU – ricorda Cioffi – sta per organizzare un incontro con la responsabile della Polizia Postale anche per poter individuare azioni comuni per la lotta a questa orribile piaga”.

“Il CNU, i cui organi direttivi si sono insediati di recente, vuole rappresentare un punto di riferimento per i circa dieci milioni di minori “utenti” della rete e in tal senso si sta fortemente impegnando, in piena sinergia con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Tuttavia, è anche necessario un impegno comune per evitare che il vuoto normativo in seguito all’entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche impedisca ai fornitori di servizi di comunicazione di utilizzare le tecnologie per l’individuazione di immagini di abusi su minori o i casi di adescamento di bambini/e per fini sessuali – ha concluso Cioffi”.

 

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