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Controlli Nas in 981 supermercati: 193 irregolarità, chiusi 12. Tracce di COVID sui POS

Nas in supermercati, 18% irregolari. Tracce di virus sui Pos. Consumatori: piano cashless e programma Cashback alimentano rischi Pos. Subito elenco pubblico dei “cattivi esercenti”, utenti hanno diritto a trasparenza su chi mette a rischio la loro salute

Controlli Nas in 981 supermercati: 193 irregolarità, chiusi 12-2
ASKANEWS, 26/04/2021 07:28
Roma, 26 apr. (askanews) – Al fine di individuare l’efficacia delle periodiche operazioni di pulizia e sanificazione, sono stati eseguiti tamponi per la ricerca del COVID-19 sulle superfici ritenute di maggiore contatto, realizzando 1.060 campioni con il supporto di tecnici prelevatori e dei laboratori delle ASL, ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambiente), IZS (Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Ministero della Salute) e enti universitari. Gli esiti analitici hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del virus in 18 casi riconducibili a carrelli e cestini impiegati dalle utenze, tastiere per il pagamento bancomat e carte di credito (POS), tasti delle bilance e dispositivi “salvatempo” impiegati dagli utenti per la lettura automatica dei prodotti acquistati. I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività al COVID-19, appartenenti a diverse aziende della Grande Distribuzione, sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari. Nell’ambito del piano ispettivo, i Carabinieri NAS hanno individuato anche gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato l’esecuzione di provvedimenti di immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure antiCOVID, ed il sequestro di oltre 2.000 kg di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea. Red/Gca

Il commento dei consumatori

l Piano “Cashless” e il programma “Cashback” alimentano di fatto il rischio di contrarre il Covid tra i consumatori, poiché incrementano l’utilizzo di Pos negli esercizi commerciali, apparecchi che, come dimostrato dai Nas, non sempre sono soggetti a sanificazione. Lo afferma l’associazione dei consumatori CONSUMERISMO NO PROFIT, dopo il report diffuso oggi dai Carabinieri dei Nas secondo cui nei supermercati italiani si sarebbe registrato il 18% di irregolarità in tema di norme anti-Covid.

Dopo gli ospedali anche i supermercati

“Dopo gli ospedali i Nas scoprono pesanti violazioni delle disposizioni sulla salute pubblica anche nei supermercati italiani – spiega il presidente Luigi Gabriele – Gli illeciti riscontrati appaiono ancor più gravi se si considera l’elevato numero di consumatori che ogni giorno si reca in tali esercizi commerciali, l’incentivo del Governo all’utilizzo di Pos e pagamenti elettronici e lo stato di necessità delle famiglie che per fare la spesa e acquistare l’occorrente per la casa devono per forza di cosa entrare in un supermercato”.

Pubblicare l’elenco degli esercenti coinvolti

Irregolarità quelle dei supermercati che mettono a rischio la salute dei consumatori, e possono avere conseguenze anche gravi: per tale motivo chiediamo sia garantita massima trasparenza ai cittadini, attraverso la pubblicazione di tutti i dettagli circa i controlli condotti dai Nas e la pubblicazione di un elenco dei “cattivi esercenti”, riportante l’indicazione delle società e dei responsabili degli illeciti sul fronte igienico-sanitario, elenco che deve essere accessibile a tutti, utenti e P.A. – conclude Consumerismo No Profit.

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