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Mascherine – Consumerismo denuncia: in Italia circolano ancora quelle prive di certificazione

Governo non ha ancora revocato deroga varata durante emergenza Dpi. A medici, scuole e ospedali mascherine prive della certificazione prevista dalla normativa

Mascherine prive di certificazione e con prezzo troppo alto

In Italia, a differenza di altri paesi europei, circolano ancora mascherine anti-Covid non conformi alle norme e prive di certificazione, e il prezzo di 0,50 euro fissato dal Governo per le mascherine chirurgiche appare eccessivamente elevato rispetto ai prezzi di mercato. Lo denuncia oggi l’associazione dei consumatori Consumerismo No profit, che chiede provvedimenti immediati per garantire a cittadini e strutture sanitarie la fornitura di Dpi che rispettino la normativa vigente.

Cos’ha generato la diffusione incontrollata delle mascherine non conformi?

La diffusione incontrollata di mascherine non conformi alle norme di sicurezza è stata autorizzata dal Governo con i decreti legge n. 18 e 34 del 2020 quando, in piena emergenza e per far fronte alla carenza di Dpi nel nostro paese, è stata introdotta la possibilità di immettere sul mercato dispositivi di protezione individuale realizzati in deroga alle vigenti disposizioni (direttiva UNI EN 149) e normative sulla marcatura CE – spiega Consumerismo – Una situazione che tuttavia appare oggi superata, al punto che molti Paesi europei hanno già proceduto a rimuovere l’autorizzazione ad immettere nel mercato dispositivi non marcati CE: Francia, Spagna e Germania, ad esempio, già dallo scorso ottobre hanno vietato Dpi non conformi alla normativa.

Presentati emendamenti per risolvere criticità

Gli emendamenti presentati da Pd e M5S tesi a risolvere tale criticità – seppur insufficienti perché riferiti solo alle mascherine FFP2 – sono fermi perché il dibattito parlamentare è interrotto a causa della crisi di governo.
Attualmente in Italia la situazione del mercato dei DPI è meno critica rispetto a marzo quando, a causa dell’indisponibilità dei prodotti a fronte di un’altissima domanda, fu introdotta la deroga. Eppure la norma continua a produrre i propri effetti ancora oggi, con ricadute negative sia sulle imprese che realizzano prodotti sicuri, sia per medici e operatori delle strutture sanitarie equipaggiati con dispositivi inadeguati, la cui salute è in grave pericolo. C’è poi la questione del prezzo fissato a 0,50 euro per le mascherine chirurgiche, decisamente troppo elevato rispetto ai prezzi all’ingrosso di tale prodotto reperibili sul mercato internazionale.

Ritirare subito la deroga che autorizza la produzione di mascherine fuori legge

Per tale motivo CONSUMERISMO No profit chiede al Governo di ritirare la deroga che autorizza la commercializzazione in Italia di mascherine fuorilegge, allo scopo di garantire la salute dei cittadini e non danneggiare le aziende che producono Dpi rispettando la normativa comunitaria.
“Ci chiediamo quanti persone, tra semplici cittadini e operatori sanitari, si sarebbero potuti salvare se il Governo avesse garantito loro mascherine a norma di legge e certificate, e se vi siano responsabilità per l’inaccettabile ritardo nel revocare una deroga obsoleta e pericolosa per la salute umana – conclude il presidente Luigi Gabriele.

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