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Percepivano indebitamente il RDC, nessuna punizione.

A seguito dell'abrogazione da parte del Governo Meloni della misura sull'RDC senza alcun corretivo, coloro che hanno dichiarato il falso e percepito indebitamente il RdC non saranno più punibili.

Cosa accade oggi a coloro che hanno percepito il reddito di cittadinanza indebitamente per aver omesso di dichiarare la presenza di precedenti penali o altre condizioni che avrebbero potuto condurre ad un rigetto o ad una revoca della richiesta?

Nulla! In tutti quei casi in cui la Procura ha contestato la violazione dell’art 7 del DL 4/2019, l’abrogazione alla data del 1 gennaio 2024 del reddito di cittadinanza comporterà una assoluzione dell’imputato per abolitio criminis.

In passato avevamo già avuto modo di verificare che “fatta la legge trovato l’inganno” e un gran numero di percettori del reddito erano stati sottoposti a processo penale e successiva condanna per aver violato la normativa. Oggi tutti quei processi che hanno richiesto attività di indagine e spese di giustizia si concluderanno con un nulla di fatto e oltre alle cifre indebitamente percepite dai falsi poveri si aggiungeranno quelle di procedimenti vani.

Per non parlare poi delle sanzioni pecuniarie che rimarranno inevase proprio in ragione di quella ritenuta nullatenenza dichiarata e mai verificata.

Si poteva trovare una soluzione normativa? Si, ma l’abrogazione in toto dell’art. 7 ha provocato una improcedibilità di tutti questi comportamenti.

Per chiarire l’articolo prevedeva che “chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio…, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute”. è punito con la reclusione da due a sei anni, oltre alla restituzione di quanto percepito indebitamente nel corso del tempo.

Il secondo comma dell’art. 7 invece puniva chi avesse omesso la dovuta comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio…”

Ad oggi nessuno di questi soggetti, né tantomeno coloro che erano stati condannati per reato grave, avranno la giusta punizione, tutto ciò in danno dei cittadini!

 

Per Consumerismo No Profit Avv.Marina Condoleo

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