Lo sportello Consumerismo +Tutela ha presentato una segnalazione ufficiale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e all’ARERA denunciando presunte pratiche commerciali scorrette riconducibili al brand Energia Comune.
L’episodio riguarda la testimonianza di un consumatore, il sig. Damiano Ferro, contattato telefonicamente da operatori che si sono inizialmente qualificati come appartenenti a e-Distribuzione, salvo poi proporre offerte commerciali a nome di Energia Comune, presentata in maniera ingannevole come una sorta di “Enel locale”.
L’inganno telefonico
Secondo la ricostruzione, durante la chiamata sarebbero state fornite informazioni false e fuorvianti, tra cui:
- la presunta abolizione dei costi di trasporto dell’energia;
- la riduzione dell’IVA dal 22% al 15%;
- prezzi “totali” di energia e gas privi di ogni dettaglio su condizioni e durata.
A ciò si aggiunge il tentativo di rassicurare l’utente con la promessa di una “assicurazione gratuita” e l’invio di un link per la firma elettronica recante il nome di Ecom S.p.A., società già sanzionata da AGCM per pratiche scorrette nel teleselling (provvedimento PS12353).
I profili di illecito
Dalla denuncia emergono diversi possibili illeciti:
- Violazioni del Codice del Consumo (artt. 20-26) per pratiche ingannevoli e aggressive;
- Violazioni del Codice di condotta commerciale ARERA (delibera 366/2018 e s.m.i.), che impone trasparenza e corretta identificazione degli operatori;
- Possibili violazioni privacy per l’uso di dati personali mai conferiti e il coinvolgimento di soggetti esteri non identificati;
- Indebita associazione con e-Distribuzione, in contrasto con l’unbundling tra attività di distribuzione e vendita.
Precedenti e rischi per i consumatori
Non è la prima volta che il brand Energia Comune o le società collegate finiscono sotto la lente delle Autorità. In passato l’AGCM ha già irrogato sanzioni milionarie per teleselling aggressivo nel settore energia.
Per i consumatori, il rischio principale è quello di attivazioni non richieste o di contratti sottoscritti in maniera inconsapevole, a seguito di informazioni false o incomplete.
Le richieste di Consumerismo
Con la segnalazione, Consumerismo chiede a AGCM di:
- aprire un procedimento per pratiche commerciali scorrette,
- adottare misure cautelari inibitorie,
- valutare sanzioni per la diffusione di informazioni false.
Ad ARERA, l’associazione chiede di:
- verificare il rispetto del Codice di condotta commerciale,
- imporre sistemi di controllo più stringenti (double-check, tracciabilità dei partner),
- bloccare eventuali switching avviati senza consenso valido.
Il messaggio per i cittadini: fate attenzione a chiamate che si presentano come “Enel locale” o “distributore di zona”. Questi riferimenti sono ingannevoli: il distributore non vende energia.
Se ricevete chiamate sospette o vi vedete attivare forniture non richieste, rivolgetevi subito a uno sportello di tutela

