
Negli ultimi mesi il mercato energetico ha regalato qualche buona notizia ai consumatori italiani. Ad agosto 2025 il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica si è attestato intorno a 0,109 euro al kWh, con una leggera discesa rispetto a luglio.
A inizio settembre il valore è risalito di poco, a 0,111 euro al kWh, ma restando su livelli più bassi rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta di un calo che equivale a una riduzione di circa il 3,8% su base annua. Anche il gas mostra segnali incoraggianti: il prezzo all’ingrosso sul Punto di Scambio Virtuale (PSV) si è fermato ad agosto a 0,3925 euro per Smc, in flessione di circa il 6% rispetto a luglio.
Questi andamenti hanno avuto un riflesso immediato sulle offerte del mercato libero. Diversi operatori stanno proponendo contratti con tariffe fisse o indicizzate inferiori rispetto ai livelli medi del PUN e del PSV. Per le famiglie e le piccole imprese è quindi un momento favorevole per rivedere le proprie condizioni contrattuali e, se necessario, cambiare gestore per bloccare prezzi più convenienti.
Barbara Molinario, Segretaria Generale di Consumerismo ne ha parlato al TG 1 Mattina Estate, condotto da Micaela Palmieri.
Scegliere il fornitore migliore non significa però guardare solo al prezzo al kWh o al metro cubo di gas. Contano anche la quota fissa mensile, le modalità di rinnovo del contratto e la trasparenza delle condizioni. Spesso il vero risparmio si trova in pacchetti che uniscono tariffe competitive a un servizio clienti efficiente e a documenti contrattuali chiari. È quindi importante valutare attentamente la convenienza complessiva dell’offerta e non solo il dato numerico della tariffa.
Anche le modalità di cambio gestore stanno evolvendo. Oggi, per chi sottoscrive un nuovo contratto entro il giorno 10 del mese, il passaggio al nuovo operatore avviene dal primo giorno del mese successivo e i tempi tecnici si aggirano tra i trenta e i sessanta giorni. Non sono previsti costi di uscita, salvo particolari clausole, e il servizio non subisce interruzioni. Ma dal 1° gennaio 2026, grazie al recepimento della Direttiva europea 2019/944, lo switching sarà completato in sole 24 ore lavorative: la prima bolletta del nuovo fornitore arriverà entro tre settimane. Inoltre, dal 1° luglio 2026, sarà possibile per i clienti del gas effettuare voltura e cambio fornitore in un’unica procedura, con un’ulteriore semplificazione.
Si tratta di una vera rivoluzione per i consumatori, che avranno maggiore libertà di scelta e tempi più rapidi per cogliere le opportunità offerte dal mercato. Il consiglio di Consumerismo è di non attendere: chi non ha cambiato contratto da tempo dovrebbe iniziare a confrontare le proposte disponibili, approfittando del momento positivo. Bloccare oggi una tariffa competitiva potrebbe proteggere da futuri rialzi stagionali, soprattutto con l’arrivo dei mesi più freddi.
«Stiamo vivendo una fase di mercato favorevole ai cittadini – spiega Giovanni Riccobono, Direttore Generale di Consumerismo –. È importante però che il consumatore non si lasci attrarre solo dal prezzo più basso, ma scelga il fornitore anche in base alla trasparenza delle comunicazioni e alla qualità del servizio. Solo così il risparmio sarà reale e duraturo.»

