Fake news, AGI in Prima fila per contrastare il fenomeno
In esclusiva per Consumerismo, Giuseppe Macchia – ceo AGI, Agenzia Giornalistica Italia, spiega la strategia per l'informazione distribuita. Consumerismo Live Special - il nuovo appuntamento targato Consumerismo No Profit
AGI Agenzia Giornalistica Italia: 70 anni di storia
AGI è una delle principali news company italiane, con alle spalle 70 anni di storia ed esperienza, che batte oltre 1300 notizie al giorno e ha 80 giornalisti presenti in 9 sedi. Ripercorrere la storia dell’AGI significa raccontare le vicende del nostro Paese: fondata il 27 luglio 1950 a Roma dal giornalista Giulio De Marzio e dall’avvocato Walter Prosperetti e di proprietà di Eni dal 1965, AGI ha cominciato a fornire informazione e servizi di politica internazionale negli anni del dopoguerra e del boom economico, per poi arricchire la sua offerta negli anni ‘70 attraverso l’informazione politico-parlamentare e quella economico-finanziaria (AGI diffuse per prima la notizia del rapimento di Aldo Moro), dedicandosi successivamente negli anni ‘80 e ‘90 all’innovazione tecnologica, grazie all’ingresso della telematica e dell’informatica (nel 1997, AGI è tra i primi a realizzare il proprio sito Internet), fino ad arrivare agli anni 2000 e ai giorni nostri.
La sfida: informazione vs fake news
Il tema centrale dell’incontro è stato l’informazione, la notizia.
Oggi la sfida, tanto difficile quanto stimolante, è fare un’informazione vera, attendibile e di qualità nell’era delle fake news e dell’infodemia.
Informandosi non solo tramite i mass media ma sempre più sulle piattaforme social network e sui motori di ricerca, le persone hanno accesso ad una quantità enorme di informazioni, non sempre verificate. Ciò aumenta il rischio di esposizione a contenuti falsi (le fake news, appunto) che, stando al Rapporto Agi-Censis 2021, si aggirano intorno al 5% del totale.
Inoltre, 3 italiani su 10 non distinguono una notizia vera da una falsa (Relazione annuale AgCom 2020). La pandemia poi ha fortemente accelerato i processi di digitalizzazione e di disintermediazione e ha esposto il pubblico ad una generale “infodemia”. In altri termini, circola una quantità eccessiva di informazioni, spesso non verificate con accuratezza, per cui è complicato orientarsi su un certo argomento, vista la difficoltà di individuare fonti affidabili.
Dati, questi, che certamente preoccupano e inducono a riflettere a fondo; tuttavia ve ne sono degli altri che fanno ben sperare.
Infatti dal Rapporto Agi-Censis dedicato a “Giornalismo e Nuove tecnologie”, emerge che la netta maggioranza degli italiani, sommersi da informazioni troppo veloci, poco accurate, e a volte addirittura false, ritiene indispensabile la mediazione di un giornalista. Se consideriamo poi che vi è un uso crescente delle app di notizie su dispositivi mobile (smartphone e tablet), capiamo che il giornalismo non è affatto in crisi ma è necessario riconcepire i vecchi modelli di business. Serve, in sostanza, un nuovo ed innovativo modello di un giornalismo che, grazie ad un uso attento e consapevole della rete, faccia una corretta informazione e sia a contatto diretto con i lettori, ricevendo commenti, approvazione o critiche.
AGI Prima: conoscere i fatti prima che diventino notizia
Per rispondere al bisogno di un’informazione affidabile, autorevole e certificata, AGI lo scorso 29 marzo ha lanciato il suo nuovo prodotto: l’app AGI Prima.
Grazie al servizio offerto da questa app innovativa, semplice e immediata, il singolo consumatore conoscerà i fatti prima ancora che divengano notizia, accedendo direttamente alla fonte.
Riguardo al contenuto, AGI Prima è composta da tre sezioni: Notiziario, un costante flusso dei più importanti lanci giornalistici da tutto il mondo in tempo reale; AGI Select, l’approfondimento delle notizie da non perdere; My AGI, la sezione dei fatti scelti dai lettori in base ai propri interessi.
Riguardo all’innovazione tecnologica, AGI Prima ha un news-design strutturato in quattro componenti: Text to speech, per poter ascoltare i lanci e le notizie ovunque e in mobilità; Notifiche push, che consentono di conoscere i fatti mentre accadono, su smartphone e smartwatch; Widget, che riporta le notizie sulla home dei cellulari per un aggiornamento più tempestivo sull’attualità; Wizard, che guida il lettore ad una perfetta comprensione dei codici e del linguaggio professionale di redazione.