La gestione separata INPS nasce con la legge n. 335/95 di riforma del sistema pensionistico con l’obiettivo, fra gli altri, di assicurare la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino ad allora escluse.
A decorrere dal 1° gennaio 1996, infatti, sono tenuti infatti all’iscrizione presso una apposita Gestione separata dell’l’INPS – finalizzata all’estensione dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti – i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, e gli incaricati alla vendita a domicilio.
Sostanzialmente, si tratta dei lavoratori autonomi non iscritti ad altra forma previdenziale, i lavoratori parasubordinati, ed in alcuni casi chi effettua attività di lavoro autonomo occasionale.
Il vantaggio è che il calcolo non prevede una parte fissa: si pagano i contributi in proporzione al guadagno effettivo e i contributi versati possono essere dedotti dal reddito nella dichiarazione dei redditi. La gestione separata consente inoltre la detrazione fiscalmente agevolata delle spese mediche sostenute nel corso dell’anno e l’accesso a forme integrate di previdenza complementare.
Lo svantaggio risiede nell’entità della percentuale contributiva che è molto alta se paragonata a quelle delle previste dalle altre casse previdenziali, che si aggira intorno al 15%.
Le prestazioni garantite dalla Gestione separata sono: assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti; assegni familiari; indennità di malattia per degenza ospedaliera; indennità di malattia; indennità di maternità; indennità per congedo parentale; indennità di disoccupazione DIS-COLL.
In conclusione, la gestione separata INPS consente a lavoratori autonomi e liberi professionisti non iscritti ad altra forma previdenziale di beneficiare della tutela offerta dall’INPS.
Come fare l’iscrizione alla gestione separata Inps?
L’iscrizione alla gestione separata Inps è semplice e veloce. Per procedere, è necessario compilare il modulo di iscrizione presso un patronato o un ente convenzionato, allegando alcuni documenti.
- i dati anagrafici;
- il codice fiscale del lavoratore;
- la data di inizio attività;
- il tipo di attività svolta.
Una volta inviati tutti i documenti richiesti, il patronato inserirà i dati nel sistema informatico dell’Inps e procederà con l’invio dell’istanza di iscrizione alla gestione separata. Entro 30 giorni dall’invio della domanda, riceverai una comunicazione da parte dell’Inps con l’accettazione o il rigetto della tua istanza. Se la tua domanda viene accettata, riceverai un numero di matricola utile per poter usufruire di tutti i servizi offerti dall’Inps.
Una volta iscritti, si dovranno versare periodicamente all’INPS i contributi previdenziali e assicurativi.
Chi è obbligato a iscriversi in gestione separata INPS?
La Gestione Separata INPS è un regime pensionistico a cui devono iscriversi diversi tipi di lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Sono obbligati ad aderire al regime i seguenti soggetti: lavoratori autonomi titolari di partita IVA, prestatori d’opera occasionale, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori agricoli a tempo determinato, coloni e mezzadri, imprenditori agricoli professionali, pescatori professionisti, artigiani, commercianti.
Per quanto riguarda l’iscrizione alla Gestione Separata INPS dei lavoratori autonomi occasionali, collaboratori, figure assimilate e liberi professionisti (con minimali e massimali calcolati ogni anno), sussiste l’obbligo per tutti redditi fiscalmente imponibili superiori a 5.000 euro nell’anno solare (riferiti alla totalità dei committenti), per tutti i professionisti senza cassa e gli associati in partecipazione, entro 30 giorni dall’inizio attività.
Sono inoltre obbligati ad iscriversi alla Gestione separata INPS non solo i soggetti che svolgono abitualmente attività di lavoro autonomo, il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ma anche i soggetti che, pur svolgendo attività il cui esercizio sia subordinato a tale iscrizione, non hanno tuttavia, per ragioni reddituali, l’obbligo di iscriversi alla cassa di previdenza professionale, quali ad esempio gli avvocati e i commercialisti.
Iscrizione dei lavoratori parasubordinati alla gestione separata
I lavoratori parasubordinati italiani sono obbligati a iscriversi alla gestione separata dell’INPS per poter percepire i propri emolumenti.
L’iscrizione, previa compilazione di un modulo apposito, va effettuata entro 30 giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro e può avvenire tanto presso le sedi INPS quanto online.
Una volta iscritti alla gestione separata, il lavoratore deve versare un contributo percentuale della retribuzione lorda annua, che varia a seconda del tipo di rapporto di collaborazione instaurato con le aziende committenti,
La ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente è stabilita nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3).
Per quanto concerne i professionisti iscritti alla Gestione separata invece l’onere contributivo è a carico degli stessi.
Quanto costa iscriversi alla gestione separata?
Con la circolare INPS 11 febbraio 2022, n. 25, l’Istituto ha comunicato le aliquote e il valore minimale e massimale del reddito erogato per il calcolo dei contributi dovuti nel 2022 dagli iscritti alla Gestione Separata.
La circolare fissa le aliquote contributive, previdenziali e assicurative, dovute da collaboratori e figure assimilate e liberi professionisti, differenziandole per soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie e soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria.
Per il 2022, le aliquote per il calcolo dei contributi da versare alla Gestione separata sono pari a:
- 35,03% per collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL;
- 33,72% per collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL;
- 26,23% per professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie;
- 24% per professionisti o collaboratori titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria.
Sono inoltre specificate le percentuali di ripartizione dell’onere contributivo.
Il versamento va effettuato tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi.
Obbligo gestione separata INPS e sanzioni
Il mancato adempimento dell’obbligo d’iscrizione comporta l’irrogazione delle sanzioni civili, in ragione d’anno, pari al 30 per cento nel limite del 60 per cento dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge previste dalla normativa vigente in materia.
Inoltre, il mancato versamento delle contribuzioni previdenziali mensili comporta la decadenza dal beneficio della rateizzazione concessa dall’INPS, con conseguente emissione del provvedimento di recupero coattivo del credito.
Come si fa la cancellazione alla Gestione Separata INPS?
Se l’attività per la quale è obbligatoria l’iscrizione alla Gestione Separata termina, non è necessario provvedere alla cancellazione, in quanto non si è tenuti al versamento di contributi fissi.
In ogni caso, per effettuare la cancellazione dalla Gestione Separata INPS è necessario compilare l’apposito modulo di richiesta, disponibile sul sito ufficiale dell’INPS.
Una volta compilato il modulo, è possibile inviarlo via fax al numero 0662030556 o consegnarlo di persona presso un ufficio dell’INPS, in quanto non è prevista la trasmissione on line tramite dal portale.
Una volta ricevuta la richiesta, l’INPS rilascerà una comunicazione di cancellazione della Gestione Separata, che attesta che l’iscrizione alla gestione separata è stata annullata.
Ricordiamo infine che se si decide di riattivare la propria iscrizione alla Gestione Separata INPS sarà necessario presentare nuovamente la domanda di iscrizione alla gestione.