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Telemarketing: da oggi in vigore il nuovo RPO

Non cantiamo vittoria. Ipotizziamo una riduzione del flusso di chiamate indesiderate solo del 20%.

In molti pensano che da oggi non riceveranno più telefonate sui propri cellulari dagli scocciatori del telemarketing, ma non è così.

Quando è stata pensata la nuova riforma (Governo Renzi), è stato introdotto l’incomprensibile meccanismo per le tutele del Registro Pubblico delle Opposizioni basato su un atto che deve compiere il consumatore, ovvero registrarsi. Da oggi infatti, dopo ben 4 anni dalla sua approvazione (4 Governi in successione), entra in vigore il nuovo Registro pubblico delle Opposizioni, grazie soprattutto all’impegno della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e utenti presieduta da Simone Baldelli che, con l’attività di audizione, ha fatto sì che il MISE desse finalmente il via all’attuazione della riforma (arenata nel Conte 1 e 2).

Saranno così attivati i nuovi servizi del RPO esteso a tutte le numerazioni fisse e mobili e agli indirizzi postali, ma c’è un cavillo che non dovrebbe passare inosservato: bisogna iscriversi. Un meccanismo di “opt-in” che mal si sposa con la tutela dei diritti dei consumatori, i quali, ancora una volta, devono agire attivamente, informarsi, trovare e chiedere le modalità per ottenere qualcosa che dovrebbe essere riconosciuto loro di “default”, mentre di default rimarrà solo la tutela del business degli operatori di telemarketing (4 miliardi incassati in Italia ma con strutture prevalentemente all’estero). Infatti il meccanismo di opt-in da parte dei consumatori rallenterà inevitabilmente la diffusione del RPO, soprattutto per la fascia di cittadini meno digitali, consentendo agli operatori di telemarketing di agire ancora e a lungo nei loro affari.

Noi ipotizziamo che il nuovo registro ridurrà il fenomeno delle telefonate selvagge solo del 20%. Infatti i numeri telefonici degli utenti raccolti e usati da enti di ricerca internazionali e dagli operatori di telemarketing sono per la maggior parte liste prive di consensi, recuperate illegalmente nel dark web, e utilizzate da call center con sede straniera ma operanti per società commerciali italiane.

Ogni 10 telefonate, 8 sarebbero quindi con contatto illegalmente ottenuto. Quindi l’RPO andrebbe a limitare esclusivamente le due chiamate effettuate con consenso legalmente concesso.
Insomma, sebbene il grande ottimismo che ci contraddistingue, non vogliamo gridare vittoria perché la strada da percorrere è ancora lunga. Nella prossima legislatura il registro dovrà ulteriormente essere revisionato introducendo il meccanismo del Registro Unico dei consensi, ossia il criterio per il quale è solo il consumatore che autorizza chi può chiamarlo e non il contrario.
Per il momento ricordiamo che da oggi per tentare di ridurre il fenomeno delle chiamate indesiderate i consumatori dovranno iscriversi al RPO con le seguenti 5 modalità:

  • chiamando il numero verde 800 265 265 e seguendo la procedura in automatico, con la dettatura di alcuni dati personali come il codice fiscale o la partita IVA;
  • via raccomandata all’indirizzo del Gestore FUB(Fondazione Ugo Bordoni);
  • fax al 06.54224822;
  • e-mail: abbonati.rpo@fub.it;
  • compilando il modulo elettronico disponibile nella apposita “area abbonato” sul sito: www.registrodelleopposizioni.it.

Anche le aziende possono fare la loro parte. Le società titolari effettive dei dati dei consumatori perché con contratti attivi (energia, gas, telefono, pay-tv), possono adoperarsi per aiutare i propri clienti ad iscriversi mediante il loro supporto e limitare che la concorrenza sleale possa manifestarsi mediante le chiamate commerciali scorrette da parte di operatori concorrenti che hanno ottenuto i dati senza il consenso dei consumatori. Quindi forse è più interesse delle aziende che dei consumatori che vi sia l’iscrizione all’RPO da parte dei loro clienti.

Luigi Gabriele

Presidente dell'Associazione Consumerismo no profit. Luigi Gabriele è laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico amministrativo e specializzato in affari regolatori, relazioni istituzionali e comunicazione pubblica. Dopo diverse esperienze in aziende e presso l’Università Sapienza, dal 2008 si occupa di tutela del consumatore. Ha svolto la funzione di esperto per due delle principali associazioni nazionali, svolgendo sia il ruolo di esperto consumerista sia di comunicatore pubblico. E’ consulente stabile in materia di consumi e tutela del consumatore per Uno Mattina, Mi manda Rai3, Tg2 Italia, Tv 2000 - Attenti al Lupo, Radio Rai1, Radio24, Radio Cusano Campus e innumerevoli siti web e testate. Ha acquisito competenze per la risoluzione delle casistiche sia individuali sia collettive in tutela del consumatore nei settori regolamentati (energia, gas, acqua e rifiuti, telefonia, Internet e pay tv, assicurazioni, bancario e servizi postali) e nei settori di consumo generico, come commercio elettronico, innovazione tecnologica e spesa domestica. E’ componente dei gruppi di lavoro sulla tutela del consumatore del Ministero dello Sviluppo Economico e ha svolto consulenza specifica per numerosi commissioni parlamentari su testi di legge in materia di tutela dei consumatori. Oggi è presidente di Consumerismo no profit e di Visionari no profit, organizzazione per la divulgazione della scienza e della tecnologia. presidenza@consumerismo.it - www.luigigabriele.it
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