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Cibi ultra-processati: come riconoscerli e perché evitarli

La stanchezza, lo stress, i ritmi frenetici: chi ha più tempo di dedicarsi a lunghe preparazioni come marmellate, conserve di pomodoro, biscotti o pizza fatta in casa come facevano le nostre nonne?

Questa è l’epoca dei cibi ultra-processati, che nei paesi occidentali, talvolta, costituiscono il 50% dei prodotti alimentari consumati. Sono gustosi, hanno un bell’aspetto, sono veloci da preparare ed hanno un packaging accattivante. Diventano vere e proprie “addiction”. Ma quanto fanno bene alla nostra salute? Spoiler: zero.

Cibi non processati, cibi trasformati e cibi ultra-processati. Quali sono le differenze?

I cibi non processati sono quelli che non hanno subito alcun tipo di alterazione o hanno subito una minima alterazione come frutta e verdura fresca, carne, pesce, uova, farine, latte o caffè. Nel secondo gruppo, quello dei cibi trasformati, troviamo l’unione di due o tre ingredienti del primo gruppo che hanno subito una lavorazione come cottura o conservazione. Fanno parte di questo gruppo prodotti come legumi in vetro o in scatola, carne essiccata, pesce in scatola o cereali soffiati. Al terzo gruppo, quello dei cibi ultra-processati – detti anche UPFD, appartengono tutti quei cibi a cui vengono aggiunti additivi chimici, grassi idrogenati, amidi, zuccheri, aromi e sale.

Come riconoscere i cibi ultra-processati?

Si tratta di merendine, snack salati, bevande gassate, barrette di cioccolato, preparati per torte istantanee, pizze surgelate, biscotti, zuppe istantanee, noodles e via dicendo. Riconoscerli è molto semplice, basta guardare l’etichetta degli ingredienti: solitamente contengono più di cinque ingredienti, ai quali vengono aggiunte sostanze chimiche come addensanti, edulcoranti, sciroppi di glucosio o mais, oli idrogenati o strane sigle come per esempio E250 (nitrito di sodio).

Perché evitarli

Ricordiamoci sempre che lo scopo dell’industria alimentare è vendere e instillare in noi il desiderio di comprare nuovi prodotti. I cibi ultra-processati sono molto poveri di nutrienti, quindi ci rendono solo più affamati. Sono, invece, ricchi di acidi grassi trans che finiscono per trasformarsi in colesterolo LDL. Se da un lato questi prodotti ci consentono di risparmiare tempo e fatica, dall’altro sono la causa dell’aumento dell’obesità, dei problemi cardiovascolari, dei tumori, del colesterolo alto. Nitrati e nitriti vengono spesso utilizzati come conservanti e aggiungono colore e sapore alle carni lavorate. L’assunzione prolungata di grandi quantità di nitriti, per esempio, è associata a un aumento del rischio di sviluppo del cancro allo stomaco e del cancro all’esofago. O ancora, gli emulsionanti possono rimuovere la parete di uno che riveste e protegge le cellule intestinali.

La soluzione c’è!

Vale la pena risparmiare tempo in cucina ingerendo cibo spazzatura? Dovremmo, peraltro, riconsiderare la nostra idea di cibo spazzatura, perché anche prodotti marcati come dietetici ed a basso contenuto calorico sono in realtà ultra-processati! Ed allora, cosa fare? Organizzate un meal-prep settimanale (trovate sui social tantissimi video a cui ispirarvi), in questo modo vi prenderete solo un giorno per le preparazioni dell’intera settimana e potrete cucinare ogni giorno prodotti freschi, velocemente. Per esempio: che bisogno c’è di comprare una zuppa istantanea se potete preparare una grossa pentola di zuppa, dividerla in porzioni e metterla in freezer? Non siate pigri! La vostra salute e quella della vostra famiglia devono avere la massima priorità! E la salute inizia da una spesa consapevole!

Barbara Molinario

Giornalista, direttrice del giornale Fashion News Magazine, collabora da oltre venti anni con diverse testate giornalistiche. Esperta di costume e moda. Docente di comunicazione, ufficio stampa, pubbliche relazioni, organizzazione eventi. Speaker radiofonica su RID 96.8 FM. Come presidente dell’Associazione no profit Road to green 2020, dal 2016 ogni anno organizza il Forum internazionale “La città del futuro” dedicato alla promozione della sostenibilità ambientale, con il sostegno del Ministero della Transizione Ecologica, tante istituzioni e realtà private attive nel mondo dell’ecologia. Mecenate appassionata di arte e cultura, promuove e favorisce le belle arti, dal 2017 dà voce e spazio a creativi attraverso il contest #roadtogreen sostenendo concretamente artisti, designer, ricercatori, studiosi, letterati. Attivista contro la violenza di genere in ogni forma, tramite il progetto Road to pink dà voce alle donne. Amministratore della società di eventi e ufficio stampa DBG Management & Consulting, è tra i soci fondatori del Convention Bureau Roma e Lazio, per anni ha militato in Confindustria. Tra le pubblicazioni ed i videocorsi: “Combattere il cyberbullismo. Riconoscere le Fake News. Gestire gli haters.”; “Zero, il libretto interattivo contro lo spreco del cibo”; “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini.”; “Riciclare è un’arte”; “Sostenibilità nell’industria della moda, tra nuovi trend, falsi miti”.
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